AGGIORNAMENTO 15 SETTEMBRE
Dopo aver segnalato il disagio sperimentato dai cittadini europei tramite il portale web governativo, rieffettuando la procedura sembra ora possibile beneficiare del bonus palestra anche per i giovani non nati a Malta, detentori quindi della “sola” carta d’identità maltese. Sebbene alcuni residenti abbiano dichiarato di non aver mai riscontrato tali problematiche (recandosi però personalmente nelle palestre), molti altri hanno invece confermato la presenza del problema tramite il portale, rendendo il sistema sicuramente non equo. Tuttavia, ora, pare che qualcosa sia cambiato e, ci auguriamo, lo sia per tutti, maltesi e non.
Palestra gratis per sei mesi, ma solo per i maltesi! Chissà perché le testate giornalistiche maltesi non ne parlano, eppure è sotto gli occhi di tutti.
Mia figlia nata nel 2007 ha appena compiuto 18 anni, residente a Malta da ben 12 anni, ha entrambi i genitori che pagano regolarmente le tasse sin dal 2014. Appassionata di atletica, ma anche amante della palestra come il suo papà, mi ha parlato di una recente iniziativa del governo che ha deciso di regalare a tutti i nati dal 2005 al 2007 un buono di ben sei mesi gratis valido in circa 60 palestre nell’arcipelago maltese. La trovata ha lo scopo di invogliare i giovani a fare sport, nel Paese che secondo Eurostat è in Europa quello con più persone obese.
Effettivamente sono innumerevoli le pubblicità delle palestre maltesi che rimbalzano su tutti i social network. Promozioni che in molti casi vedono il Primo Ministro – sorridente e in gran forma – stringere la mano a giovani ragazzi impegnati tra gli attrezzi. L’iniziativa era stata infatti lanciata dallo stesso Robert Abela prima dell’estate tramite un evento al Mediterranean College of Sport, durante il quale descrisse il programma come un’altra misura volta a «migliorare la qualità della vita dei cittadini creando una cultura del benessere».
Ecco gli slogan che alcune palestre utilizzano per pubblicizzarsi online:
- “6 Months Free Gym for Youths Born Between 2005-2007” (“6 mesi di palestra gratuita per i giovani nati tra il 2005 e il 2007”)
Oppure ancora:
- “Malta’s Free Gym Policy for Anyone Born in 2005, ’06,’07 Starts Next Week” (“L’iniziativa maltese che garantisce l’accesso gratuito alle palestre a tutti i nati nel 2005, 2006 e 2007 entrerà in vigore la prossima settimana”)
- “Free Gym Membership Scheme is Now Active” (“Il programma di abbonamento gratuito alla palestra è ora attivo”)
- “In Malta, 18 to 20-year-olds can now get 6 months of free gym membership to fight the country’s obesity problem” (“A Malta, i giovani dai 18 ai 20 anni possono ora ottenere 6 mesi di abbonamento gratuito in palestra per combattere il problema dell’obesità nel Paese”).
Felice come una Pasqua, mia figlia si collega al sito web dedicato all’iniziativa per inserire i suoi dati e ricevere il buono di 6 mesi promesso dal governo maltese, ma qualcosa sembra non funzionare. Il sistema, infatti, non riconosce la sua eID card, tanto che ha pensato fosse un problema di sistema, ma, sorpresa delle sorprese, si è scoperto che il suddetto sito del governo accetta solo la carta d’identità dei cittadini maltesi!
Mia figlia, visibilmente amareggiata e delusa da un Paese dove ha vissuto gran parte della sua vita, mi invia un messaggio per raccontarmi quello che era successo. Mi metto subito su internet e trovo su Instagram un post con centinaia di europei arrabbiatissimi perché residenti e “tax payer” a Malta da tanti anni, che a loro volta hanno provato senza successo a ottenere i 6 mesi gratis in palestra.
Se volete sapere se ci sono altre lamentele in merito a questa iniziativa la risposta è sì, ma non è come state pensando.
Riguarda infatti una nota pagina Facebook di fitness che ha raccolto le lamentele dei cittadini maltesi che non rientrano nella fascia d’età fra i 18 e i 20 anni, e proprio per questo, ha lanciato un sondaggio con al momento quasi 6.000 votanti.
Si tratta dell’ennesima iniziativa inaccettabile in un Paese europeo che discrimina una buona parte dei suoi cittadini, malgrado qui vivano e paghino regolarmente le tasse alla stessa stregua degli altri. Come dico spesso in varie occasioni: sono cittadino europeo, Malta è in Europa ed è quindi casa mia, ma spesso sembra dimenticarsene.
(in copertina lo slogan dell’iniziativa lanciata dal governo)
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Purtroppo le tue parole sono vere “spesso sembra dimenticarsene”. Ahimè questo non è un paese con un alto numero di inclusione, c’è sempre qualcosa o qualcuna che ti sottolinea il fatto di essere straniero.
Mi viene in mente un altro bonus per esempio, il bonus nascita.
Il mio compagno ed io abitiamo a Malta da 9 anni, abbiamo un mutuo, lavori ben retribuiti, paghiamo tasse, contribuiamo a far girare all’economia del paese con ogni tipo di spesa sul territorio, eppure…
A dicembre nasce nostro figlio, qui a Malta, è questo quindi l’unico posto che riconosce come “casa”, eppure a lui non tocca ricevere il bonus per la nascita perché “il bonus viene riconosciuto solo a bambini nati da coppie di genitori entrambi maltesi o con almeno un genitore maltese”.
Tutti gli altri bimbi, seppure nati qui, seppure pagano le tasse, seppure contribuiscono alla crescita del paese, seppure questa è casa loro, non sono abbastanza degni di ricevere sussidi perché non sono maltesi.
E’ meglio essere come il popolo italiano che accoglie tutte le persone indistintamente, che per qualsiasi ragione sia si trovano sul territorio italiano? Pochi sono gli stranieri che lavorano in modo regolare e hanno un permesso di soggiorno regolare. Molti vivono con i soldi del mio Governo. Inoltre, non tutti dispongono di documentazione veritiera e pretendono ogni cosa, diritti compresi ma pochi doveri. Per vari motivi, ho girato gran parte d’Europa, senza mai lamentarmi per il trattamento ricevuto, poichè anche con me (Italiana del Nord più Nord) qualcuno si è dimostrato poco cordiale e sono stati europei del Nord Europa. Anche se sono europea, il mio motto sarà sempre “Paese che vai, usanza che trovi”, aggiungerei “Se vuoi vivere serena, adeguati”.