L’ultima cicogna sopravvissuta al massacro del proprio stormo è stata abbattuta, gettando una luce sinistra sul rispetto dell’ambiente nelle isole maltesi
L‘ultima cicogna dello stormo di diciotto esemplari, arrivato sull’arcipelago maltese lo scorso 10 agosto, non è più stata avvistata da domenica, ed è da ritenersi abbattuta.
La triste notizia è stata diffusa dall’associazione CABS, Committee Against Bird Slaughter, e da Fiona Burrows, che per loro si occupa di crimini contro gli animali protetti.
Secondo la donna quello dei cacciatori di frodo è stato un vero e proprio agguato. Appena lo stormo è arrivato hanno abbattuto gli uccelli di testa, che guidano la migrazione, per poi accanirsi con calma contro gli esemplari giovani che non erano più in grado di proseguire lontano da Malta.
L’associazione, in collaborazione con l’istituzione naturalistica Ornis, aveva interpellato un esperto per catturare l’ultimo esemplare e mandarlo in un centro specializzato in Germania, o comunque lontano dall’arcipelago maltese, ma ogni sforzo è stato vano.
Secondo la Burrows dietro al massacro ci sono ragioni economiche. L’avidità dei cacciatori di frodo si mischia al desiderio di possesso dei collezionisti di volatili impagliati, disposti a spendere anche diverse migliaia di euro per un esemplare di cicogna.
CABS, allo scopo di combattere lo stato delle cose, ha messo sul piatto una vera e propria taglia di 5000 euro per chiunque fornirà informazioni utili per incastrare i responsabili degli abbattimenti. Gli interessati possono contattare CABS via email a [email protected], oppure le forze di polizia.