Una terribile vicenda come l’assassinio di Daphne Caruana Galizia dovrebbe rappresentare un’occasione per unirsi e combattere contro la criminalità: con queste parole si è presentata a Malta il presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi.
Parlando alla fine di una Messa celebrata dall’Arcivescovo Charles Scicluna, a una settimana esatta dall’attentato che ha sconvolto il Paese, Bindi ha affermato che Malta è da molto tempo sotto osservazione da parte della commissione, perché diventata un luogo in cui opera la mafia italiana con il traffico di droga, il gioco d’azzardo, l’immigrazione e, non per ultimo, il traffico di petrolio: tutti business che vedono coinvolti nell’isola molti “esponenti” anche italiani.
Per questo la visita della commissione era stata pianificata da tempo, anche se l’assassinio della giornalista ha dato tutt’altro valore all’arrivo dei parlamentari italiani, che hanno ritenuto opportuno partecipare anche alla messa dell’arcivescovo per manifestare solidarietà alla famiglia della vittima e al paese.
Rosy Bindi ha poi incontrato mons. Scicluna, accogliendo il suo invito a non lasciare sola Malta di fronte all’umiliazione di una tale spregevole violenza nei confronti di una giornalista che stava solo facendo il proprio lavoro, e ha riferito che oggi la commissione si riunirà con le istituzioni maltesi per trovare un punto di intesa su come far fronte ad una situazione così delicata.
Ai giornalisti, infine, il presidente Bindi ha ricordato che l’Italia ha una lunga storia di attacchi contro magistrati, politici e giornalisti, e che queste vicende lasciano ferite profonde, ma sono anche un’occasione per unirsi e dire “no” alla violenza, combattendo in difesa della libertà.