Lo stato di Israele che in pratica occupa da 60 anni territori non suoi, infischiandosene di circa 69 risoluzioni ONU che sono iniziate già alla fine degli anni quaranta, pare averne fatta un’altra delle sue.
Nonostante un genocidio alla luce del sole, con innumerevoli video di migliaia di bambini fatti a pezzi, avrebbe pensato bene di inviare un drone militare per colpire una nave carica di aiuti umanitari per Gaza al largo di Malta, almeno stando a quanto affermato dalla Freedom Flotilla Coalition.
Avete capito bene, un C-130 Hercules israeliano decollato da Israele dopo aver fatto più di 2.000 chilometri, avrebbe sorvolato per ben 3 ore lo spazio aereo maltese (notizia tuttavia successivamente smentita dal governo locale) a una quota di soli 1.500 metri, per poi muoversi a 27 km a est dell’isola.
BREAKING: At 00:23 Maltese time, a #FreedomFlotilla ship was subjected to a drone attack. The front of the vessel was targeted twice, resulting in a fire and a breach in the hull. The ship is currently located in international waters near #Malta. An #SOS distress signal was sent. pic.twitter.com/J6oEQafuOb
— Freedom Flotilla Coalition (@GazaFFlotilla) May 2, 2025
Da questo aereo militare sarebbe partito un drone che avrebbe attaccato alle 00:23 del mattino la “Conscience”, una delle navi appartenente alla “Gaza Freedom Flotilla”, una piccola flotta di navi con aiuti umanitari diretta verso la striscia di Gaza. Ad essere colpito è stato il generatore elettrico dell’imbarcazione, che dopo l’esplosione del drone bomba, avrebbe lasciato la nave senza elettricità e in preda alle fiamme, con il rischio di affondare.

Nessuna vittima fra i dodici membri dell’equipaggio e i quattro civili, ma sarebbe potuta essere una strage. Nonostante le accuse della Freedom Flotilla, secondo cui gli aiuti da Malta sarebbero arrivati dopo varie ore, un rimorchiatore maltese avrebbe aiutato a spegnere l’incendio dichiarato sotto controllo circa un’ora dopo l’attacco, ovvero attorno alla 1:28, quando sul luogo dell’incidente sarebbe giunta anche una pattuglia delle forze armate maltesi.
E malgrado l’invito del comandante del rimorchiatore di salire a bordo, l’equipaggio della nave umanitaria avrebbe scelto di rimanere a bordo della nave danneggiata. È bene specificare che l’imbarcazione si trova fuori delle acque territoriali maltesi ed è «monitorata dalle autorità competenti».
️ Oggi il nostro #Seabird 3 ha sorvolato la #Conscience, la nave dalla #FreedomFlotilla colpita questa mattina in acque internazionali da un drone armato, un vergognoso atto di guerra contro la solidarietà internazionale e contro tutte e tutti noi. pic.twitter.com/ucUHgKiln6
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) May 2, 2025
Inoltre, come già accennato, il Comitato per la Sicurezza Marittima di Malta (MMSC) ha successivamente confermato che «in nessun momento, nelle ultime 48 ore, alcun aeromobile o nave, attualmente menzionati dai media locali e stranieri in relazione al caso della nave Conscience, è entrato nello Spazio Aereo Sovrano Maltese o nel mare territoriale (12 miglia nautiche dalla costa)».
L’ambasciatore palestinese a Malta, Fadi Hanania, ha dichiarato che il suo popolo è grato al governo maltese per aver impedito una tragedia grazie all’intervento tempestivo e professionale. Il governo maltese da parte sua ha dichiarato di stare recuperando il maggior numero di informazioni possibili sull’accaduto. L’attacco con il drone a danno dell’imbarcazione della Gaza Freedom Flotilla, in acque internazionali al largo di Malta, è stato condannato sia dal presidente palestinese Mahmud Abbas, che da Hamas. Questa flotta di navi con attivisti umanitari provenienti da ben 21 Paesi, già nel maggio 2010 fu attaccata da Israele che provocò la morte di dieci persone.
(photo credits: DOI; nel riquadro: frame video Sea-Watch Italy)
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