Tre giovani, uno dei quali minorenne, sono stati arrestati nel corso di un’operazione volta a sgominare una vera e propria banda dedita al furto di motociclette, conclusasi anche con il recupero di otto veicoli sottratti in varie località dell’isola.
Il primo a finire in manette è stato un 19enne, sorpreso giovedì pomeriggio a bordo di una moto segnalata come rubata a Zejtun. A fermarlo è stato lo stesso proprietario del mezzo, che lo ha individuato e bloccato fino all’arrivo degli agenti. Con lui c’era un complice di appena 14 anni, che inizialmente era riuscito a dileguarsi ma è stato rintracciato e arrestato poco dopo.
I due giovani, le cui generalità non sono state rese note per ordine del tribunale, hanno ammesso le proprie responsabilità davanti al giudice, confessando il furto e la ricettazione della motocicletta e collaborando alle indagini della polizia. In attesa della sentenza, l’adolescente è stato trasferito in una struttura per minori, mentre al 19enne è stata concessa la libertà provvisoria con una cauzione di 500 euro e una garanzia personale di 10mila euro, e dovrà inoltre rispettare il coprifuoco, l’obbligo di firma e il divieto di recarsi a Cospicua.
Le indagini hanno poi condotto gli investigatori in un campo nella zona di Has-Saptan, dove è stato arrestato Justin Snoussi, 18 anni, proprio mentre era intento a metter mano a due motociclette risultate rubate. Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti altri cinque mezzi sottratti, portando così a otto il numero totale delle moto recuperate.
Snoussi è stato accusato del furto e della ricettazione di sette motociclette, oltre che di guida senza assicurazione e con targhe false. Davanti alla Corte si è dichiarato non colpevole delle contestazioni, ma la richiesta di libertà provvisoria è stata respinta: resterà quindi in custodia cautelare. Gli investigatori parlano di una organizzazione criminale strutturata, coinvolta nel furto di motociclette in varie località, aprendo la pista ad ipotetici ulteriori sviluppi futuri.
(immagine di archivio, credits: Terry Caselli Photography)
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