Nel giorno dedicato ai diritti delle persone con disabilità, quanto avvenuto al porto di Mgarr ha acceso i riflettori su un tema che si pensava ampiamente superato: il diritto dei non vedenti a muoversi liberamente con il proprio cane guida.
Lo scorso 3 dicembre, Michael Xerri, sessantacinquenne gozitano e membro del direttivo dell’associazione GAVI (Gozo Aid for the Visually Impaired), sarebbe dovuto partire per Malta per partecipare come relatore a un evento incentrato sulla sensibilizzazione dei diritti delle persone con disabilità organizzato dalla Commission for the Rights of Persons with Disabilities (CRPD).
Arrivato all’imbarco dei traghetti veloci insieme al suo cane guida Bluey – un labrador assegnatogli lo scorso aprile dopo un periodo di training trascorso insieme nel milanese – Xerri si è sentito dire dagli operatori che non avrebbe potuto salire a bordo perché il cane non indossava la museruola. Una regola applicata senza alcuna considerazione per la normativa vigente e per il ruolo essenziale dei cani guida.
Vistosi privato dell’autonomia garantitagli dal suo Bluey, l’uomo è così rimasto sul molo mentre il traghetto salpava verso Valletta e, con lui, l’opportunità di presenziare alla mostra. Per chi non vede, infatti, un cane guida non è un semplice animale domestico: è ciò che permette di orientarsi, camminare in sicurezza, mantenere la propria indipendenza. Un’estensione della persona, non un accompagnatore opzionale.
La Commissione per i diritti delle persone con disabilità non ha usato mezzi termini. In una nota a mezzo social si è detta «sconcertata» dal trattamento riservato a Xerri, verificatosi per di più mentre lo stesso stava recandosi su invito ad una mostra organizzata proprio in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità. La CRPD ha inoltre ricordato che il comportamento messo in atto dagli operatori dei traghetti veloci è contrario a quanto stabilito dalla Convenzione ONU, in cui si garantisce alle persone con disabilità pari accesso ai servizi e alla mobilità.
Il commissario, Rhoda Garland, ha descritto l’accaduto come «un atto altamente discriminatorio», annunciando parallelamente l’apertura immediata di una indagine. L’obiettivo è capire come un caso simile possa essersi verificato nonostante le chiare disposizioni che tutelano i cani guida in ogni contesto pubblico e privato.
(photo credits, da sinistra: Facebook / Gozo Fast Ferry, Commission for the Rights of Persons with Disabilities)
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