Un finanziamento pubblico da 730 mila euro per sostenere il reinserimento sociale delle donne che hanno concluso un percorso di riabilitazione dalla tossicodipendenza. È quanto prevede il progetto promosso dalla Fondazione Caritas a Naxxar, sostenuto dal Ministero per l’Edilizia sociale.
Il ministro Roderick Galdes ha visitato il cantiere dell’edificio, attualmente in fase di realizzazione, sottolineando il valore dell’iniziativa come esempio concreto di collaborazione tra istituzioni pubbliche e terzo settore. Il progetto rientra infatti nel programma di alloggi specializzati dell’autorità per l’edilizia sociale e sarà interamente gestito dalla Caritas, che curerà sia l’amministrazione della struttura sia l’erogazione dei servizi di supporto.
L’obiettivo è offrire un’abitazione sicura e dignitosa a donne che, pur avendo completato con successo un percorso di riabilitazione, necessitano ancora di un ambiente stabile e di un affiancamento mirato per consolidare il proprio reinserimento nella società. La struttura rappresenterà una fase di transizione fondamentale verso l’autonomia personale e lavorativa.
«Stiamo costruendo, insieme a Caritas, un’infrastruttura sociale che crea le condizioni per un cambiamento reale nella vita delle persone», ha dichiarato Galdes durante la visita, parlando di un modello in cui istituzioni governative e volontariato si rafforzano a vicenda per rispondere ai bisogni più complessi.
Sulla stessa linea il direttore della Caritas, Anthony Gatt, che ha ringraziato l’autorità per il sostegno. «Questo progetto – ha spiegato – offrirà un aiuto decisivo a persone che hanno già compiuto un passo difficile per uscire dalla tossicodipendenza, consentendo loro di ricostruire la propria vita su basi solide».
La struttura potrà accogliere persone che hanno completato con successo un programma di riabilitazione e che, per ragioni familiari o sociali, si trovano senza un tetto sulla testa. La permanenza sarà temporanea, con una durata compresa tra sei mesi e un massimo di due anni, modulata in base alle esigenze individuali. Durante questo periodo, le beneficiarie saranno accompagnate in un percorso finalizzato al pieno reinserimento sociale e all’accesso ad una vita indipendente. Il progetto darà priorità alle donne, alle madri con figli e ai giovani.
(photo credits: DOI / Daniel Scicluna)
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