È stato inaugurato mercoledì mattina, dal Premier Robert Abela, il nuovo cavalcavia del Msida Creek, maxi infrastruttura da 35 milioni di euro interamente finanziata con fondi pubblici e destinata a ridisegnare uno dei nodi stradali più nevralgici del Paese.
Il viadotto rappresenta infatti una tappa intermedia ma centrale del progetto, che nelle intenzioni del Ministero punta a migliorare la fluidità del traffico e la sicurezza stradale in un’area attraversata quotidianamente da migliaia di veicoli. I lavori hanno raggiunto questo traguardo nel giro di un anno, con interventi concentrati soprattutto nelle ore notturne e nei fine settimana per limitare i disagi a residenti e pendolari.
Abela ha sottolineato come l’opera sia stata realizzata interamente da imprese e maestranze locali: 270 tonnellate di acciaio che costituiscono la struttura sono state «costruite dai maltesi per i maltesi». Un elemento che, secondo il Premier, testimonia le capacità tecniche dell’industria nazionale e la possibilità di sostenere investimenti infrastrutturali di ampia portata grazie alla solidità economica del Paese, recentemente confermata anche dal Fondo monetario internazionale.

Il cavalcavia sarà operativo già dalla mezzanotte e si affianca al ponte che collega le sponde di Msida e Pietà, inaugurato nelle scorse settimane. Ma le autorità insistono sul fatto che i benefici complessivi del progetto emergeranno pienamente nelle fasi successive. «Questo viadotto non è solo acciaio e cemento, ma la prova che ciò che i maltesi sognano può essere realizzato», ha aggiunto Abela.
Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Chris Bonett, ha ricordato che l’intervento è stato suddiviso in più fasi proprio per ridurre l’impatto sulla vita quotidiana dell’area, accompagnato da una comunicazione preventiva sulle modifiche alla viabilità. Tra i prossimi obiettivi figurano la realizzazione di una nuova piazza, l’aumento degli spazi aperti, percorsi più sicuri per pedoni e ciclisti e un sistema progettato per mitigare il rischio di allagamenti.
Cuore dell’intervento sarà anche la creazione di un nuovo canale lungo circa 300 metri, pensato per affrontare in modo strutturale il problema delle inondazioni e restituire alla comunità un’area centrale più accessibile e integrata.
(cover photo credits: DOI)
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