Robert Aquilina, notaio e co-fondatore dell’Ong Repubblika, è stato interrogato dalla polizia in seguito ad un presunto episodio di violenza domestica che si sarebbe verificato venerdì sera presso l’abitazione della famiglia e che avrebbe visto un agente di polizia assegnato al presidio fisso dell’edificio, intervenire dopo aver presumibilmente udito delle urla provenienti dall’interno della residenza.
Le fonti che hanno riportato la vicenda ai media locali affermano che, in un primo momento, all’agente sarebbe stato detto di non intervenire, ma poco dopo la moglie di Aquilina sarebbe uscita di casa per chiedere aiuto. La donna sarebbe poi stata sottoposta a una valutazione del rischio da parte dei servizi sociali (Appogg), che pare abbiano classificato la situazione come ad “alto rischio”. Ieri Aquilina è stato convocato presso il quartier generale della polizia a Floriana per essere interrogato e, sempre secondo le fonti citate dai media maltesi, dovrebbe essere chiamato a comparire in tribunale tramite citazione diretta.
Il legale di Aquilina, Arthur Azzopardi, ha dichiarato che il suo assistito nega categoricamente le accuse e ha espresso piena fiducia nelle istituzioni giudiziarie. Parallelamente ha mosso dure critiche sulla fuga di notizie riservate da parte della polizia alla stampa locale, sottolineando come ciò comprometta la fiducia nell’intero Corpo, nonostante la professionalità degli agenti coinvolti.
Nel pomeriggio di oggi, Aquilina ha diffuso un comunicato ufficiale per chiarire la sua posizione, in cui nega di aver commesso alcun illecito, aggiungendo di aver collaborato con la polizia e che, dopo l’interrogatorio, è stato lasciato libero di tornare a casa dalla sua famiglia. «Il magistrato di turno ha rifiutato di emettere un mandato d’arresto nei miei confronti, come invece richiesto dal Commissario di polizia», ha specificato.
Il notaio ha inoltre denunciato pubblicamente la divulgazione alla stampa di informazioni private su un caso così delicato per la sua famiglia. «Non posso fare a meno di notare che le forze dell’ordine, sotto il comando del Commissario Gafà, anche in un momento così delicato per la mia famiglia, non hanno esitato a divulgare informazioni private a terzi, tanto che ho trovato dei fotografi ad attendermi al mio arrivo in commissariato», ha detto, riferendosi alla violazione della privacy.
Riconoscendo le difficoltà vissute negli ultimi tempi nella sua vita coniugale e annunciando un’imminente separazione, Aquilina ha inoltre comunicato le sue dimissioni immediate dalla Ong Repubblika, dove ricopriva il ruolo di presidente onorario. «L’ho fatto sia proteggere la privacy della mia famiglia sia per impedire a chiunque di usare questo caso per ostacolare la giusta causa che Repubblika sta combattendo per il nostro Paese», ha spiegato.
Ha anche annunciato la sospensione della sua rappresentanza presso la filiale maltese della Fondazione Giovanni Falcone e la sua autosospensione dal Consiglio generale della stessa fondazione. «Chiedo che in questo momento difficile venga rispettata la privacy della mia famiglia, soprattutto per il bene dei miei tre figli, tutti minorenni», ha concluso, ringraziando quanti hanno offerto supporto e solidarietà.
(immagine di archivio, credits: Repubblika)
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