Un uomo di 55 anni, residente a Victoria (Gozo), è stato condannato a 12 anni di reclusione per aver abusato sessualmente delle due figliastre, all’epoca dei fatti di 15 e 8 anni. Le indagini sono però scattate in relazione a un altro episodio, dopo che due tredicenni nel maggio del 2015 denunciarono alla polizia che un’amica, figlia biologica dell’imputato, era stata vittima di abusi sessuali da parte del padre.
Accuse confermate da lei stessa che, alle autorità, raccontò gli orrori subiti. In particolare, descrisse un episodio avvenuto sul divano di casa, dove l’uomo avrebbe tentato di abusare di lei nonostante le sue implorazioni di fermarsi. Un secondo episodio, altrettanto drammatico, si sarebbe consumato sempre nel salotto domestico, e avrebbe potuto avere conseguenze fatali. In quell’occasione, infatti, la giovane raccontò di aver tentato di togliersi la vita tagliandosi i polsi.
Nonostante la ragazza abbia deciso qualche mese fa di ritirare le accuse dichiarando che il padre si sarebbe «sempre preso cura» di lei, le indagini hanno successivamente scoperchiato una serie di terribili abusi commessi anche sulle figlie della di lui compagna, ovvero le sorellastre della prima vittima. La maggiore delle due raccontò alla polizia di essere stata aggredita sessualmente dal patrigno dopo che quest’ultimo l’aveva accompagnata a sostenere un esame scolastico.
La più piccola, all’epoca appena di appena otto anni, trovò il coraggio di denunciare gli abusi solamente nell’aprile del 2018, raccontando di una terribile notte in cui l’uomo, completamente nudo, si sarebbe intrufolato in camera sua, coprendole la bocca per non essere scoperto e violentandola fino a farle perdere conoscenza. A nulla valse il tentativo della bambina di sfuggire al predatore nascondendosi sotto il proprio letto.