Un uomo di 56 anni, William Mark Camilleri, è stato posto in custodia cautelare dopo essersi dichiarato non colpevole di varie e pesantissime accuse tra cui abusi e molestie sessuali online ai danni di un ragazzino di tredici anni, oltre che di possesso di materiale pedopornografico. L’uomo, catechista e tecnico di laboratorio, è comparso in tribunale lunedì mattina, dove è stato incriminato per una serie di reati legati all’uso di falsi profili su Facebook con l’obiettivo di adescare minorenni (si parla di almeno ottanta ragazzini) e ottenere foto a luci rosse, e forse anche degli incontri “reali”.
Le indagini sono partite dopo una segnalazione presentata alla polizia dai genitori del tredicenne, preoccupati per una conversazione sospetta del figlio con una certa “Tanya Borg” su Facebook. Secondo quanto riferito in aula, questo profilo falso avrebbe indotto il minorenne a inviare foto che lo ritraevano nudo e a compiere atti indecenti, oltre a condividere dettagli sensibili come l’indirizzo di casa e la scuola frequentata.
Attraverso il tracciamento dell’indirizzo IP associato al profilo, le autorità hanno localizzato un’abitazione a Tarxien, dove è stato eseguito un mandato di perquisizione che ha portato all’arresto di Camilleri. Durante l’operazione, è stato sequestrato un computer dal quale, secondo l’analisi preliminare della polizia, erano state gestite almeno ottanta conversazioni con altrettanti ragazzini nell’arco di un anno. In almeno otto casi, le vittime sarebbero state convinte a inviare al 56enne materiale fotografico sessualmente esplicito.
Oltre a “Tanya Borg”, l’imputato avrebbe utilizzato un secondo profilo social falso, con il nome “Kevin Kevinu”, sempre per adescare ragazzini e bambini online, e le indagini sono tuttora in corso per verificare l’esistenza di altri alias digitali riconducibili all’uomo.
Camilleri è accusato non solo di abusi e molestie sessuali, ma anche di aver proposto al tredicenne un incontro reale con finalità illecite. In aula, la difesa ha presentato richiesta di libertà provvisoria, motivata dallo stato di salute del 56enne, affetto da una patologia che necessita cure regolari. Il tribunale ha però respinto la richiesta, accogliendo le obiezioni della Procura, che ha espresso timori per la possibile manomissione delle prove e ha assicurato che ogni trattamento medico necessario all’individuo sarà garantito presso il Corradino, dove Camilleri resterà in custodia cautelare.
Il magistrato ha inoltre emesso un ordine di protezione nei confronti della vittima e dei suoi genitori, vietando la pubblicazione del nome del giovane. È invece stata autorizzata la condivisione pubblica dei nomi dei falsi profili social, per agevolare eventuali nuove segnalazioni da parte di altre potenziali vittime.
(in copertina, la foto di uno dei falsi profili Facebook che sarebbero stati utilizzati per adescare minorenni)
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