Amal Kunhikannan, operaio indiano di 27 anni residente a Zejtun, è stato arrestato con l’accusa di aver violentato una donna e di averla trattenuta contro la sua volontà, dopo averla attirata nel proprio appartamento con il pretesto di una lezione sulle tecniche di massaggio.
Secondo quanto emerso in aula, la vittima – una cittadina colombiana – avrebbe risposto a un annuncio pubblicato su Facebook che offriva una formazione professionale per lavorare come massaggiatrice. Dopo uno scambio di messaggi con “Marina Bella”, un profilo risultato poi falso e riconducibile allo stesso Kunhikannan, la donna sarebbe stata invitata a recarsi nell’abitazione dell’imputato, dove si sarebbe poi consumata l’aggressione.
Una volta giunta sul posto, invece di ricevere indicazioni sulle “tecniche del mestiere”, si sarebbe trovata di fronte il 27enne che, secondo la denuncia, l’avrebbe fatta spogliare, cosparsa di olio e sottoposta ad atti sessuali non consensuali. La vittima ha anche riferito che l’uomo avrebbe tentato di trattenerla con la forza, impedendole di lasciare l’appartamento.
Davanti al giudice, Kunhikannan si è dichiarato non colpevole delle accuse di stupro, atti sessuali non consensuali e sequestro di persona a fini di costrizione sessuale; in questa fase non è stata presentata alcuna richiesta di rilascio su cauzione da parte della difesa. Le autorità hanno contestualmente emesso un ordine di protezione in favore della presunta vittima e disposto il divieto di pubblicazione del suo nome per tutelarne l’identità.
(immagine di repertorio)
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