Nicole Vassallo, 27 anni, è stata condannata a 18 mesi di reclusione con pena sospesa per due anni dopo aver ammesso di aver fornito informazioni riservate che facilitarono il furto nell’appartamento del fidanzato a Zejtun, nella notte tra il 23 e il 24 novembre 2019.
Reduce dalla rottura col convivente (in seguito si riappacificarono), la giovane condivise dettagli sull’appartamento con due uomini, Marflene Cricchiola e Victor Degabriele, indicando il punto preciso della camera da letto dove il compagno custodiva un’ingente somma di denaro contante.
La soffiata permise così ai ladri di entrare in azione a colpo sicuro e sottrarre, da quella stanza, circa 13.400 euro in contanti, una borsa, documenti d’identità tra cui la patente di guida e una carta di credito, lasciando intatto tutto il resto. Una dinamica che fece subito sospettare gli inquirenti di un possibile “aiuto interno”, poi confermato dalle indagini.
Durante gli interrogatori, Vassallo, dopo un iniziale tentativo di negare ogni coinvolgimento, ammise di aver spifferato informazioni sull’interno dell’appartamento a Marflene Cricchiola, indicato come padre di suo figlio, precisando di essere stata soggetta a forti pressioni e aggiungendo di non conoscere l’altro uomo coinvolto, Victor Degabriele.
Il tribunale ha tenuto conto della giovane età dell’imputata, all’epoca dei fatti ventenne, e dell’assenza di precedenti penali, optando per la sospensione condizionale della pena ed il versamento di oltre 1.100 euro di spese processuali. Per quanto riguarda i due presunti ladri, Cricchiola è stato formalmente accusato di furto, mentre nei confronti di Degabriele – anch’egli indagato – la polizia ha riferito una totale mancanza di collaborazione, precisando che le prove raccolte a suo carico restano esclusivamente di natura circostanziale.
(Immagine generata con AI con finalità illustrative)
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