Joanne Camilleri, una donna di 40 anni residente a Safi, è stata arrestata dopo che la polizia ha scoperto 10 chilogrammi di cocaina in un garage a lei intestato.
L’indagine è scattata il 5 maggio, quando il compagno dell’imputata è stato arrestato in relazione ad un incidente stradale che l’ha visto coinvolto, e successivamente trasportato all’ospedale Mater Dei dopo che aveva lamentato di non sentirsi bene. Durante il ricovero, gli investigatori hanno ricondotto a lui un garage ritenuto “sospetto”, decidendo così di tenerlo sotto sorveglianza.
Il giorno seguente, dopo le dimissioni dall’ospedale, l’individuo è stato accompagnato dalla polizia presso l’abitazione in cui vive con la compagna e il figlio di cinque anni, dove ha chiesto alla donna di consegnare le chiavi del garage agli agenti. Inizialmente, Camilleri ha affermato di non saperne nulla, salvo poi cedere alle insistenti richieste e consegnarle nelle mani degli inquirenti.
Nel box auto, la polizia ha trovato una Toyota CHR registrata a nome della donna e, al suo interno, circa 10 chilogrammi di una sostanza che si è poi rivelata essere cocaina.
Camilleri, che al momento risulta disoccupata, è quindi comparsa in tribunale dichiarandosi non colpevole delle accuse mosse a suo carico per traffico di droga, possesso aggravato di sostanze stupefacenti e associazione a delinquere. La difesa ha contestato la legittimità dell’arresto, impugnando l’assenza di un mandato di esecuzione.
La Corte ha tuttavia convalidato la custodia cautelare, ritenendo fondati i sospetti basati sull’intestazione del garage e dell’auto, respingendo inoltre la richiesta di libertà su cauzione sottolineando la gravità delle accuse e le indagini tuttora corso.
(immagine di repertorio)
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