Un gruppo di dodici senzatetto, composto da cittadini maltesi e stranieri, è stato portato in tribunale in seguito ad un’operazione condotta dalle forze dell’ordine all’alba di mercoledì a Qormi e Marsa, zone già oggetto di numerose segnalazioni da parte dei residenti per episodi di accattonaggio molesto, in particolare nei pressi di alcuni esercizi commerciali.
Gli imputati sono Muhammed Ahmed, Mohammed Bashir, Abdul Salam, Amadou Barry, Mohammed Muhidin, Mario Campolo, Ivan Pavlovich Kazarinov, Anwar Elnily, Emeke Ike, Faraj El Ragig, Nathan Micallef e Ramona Vassallo, sono stati accusati di vivere in condizioni di vagabondaggio e di importunare i passanti chiedendo loro denaro. Sono stati infatti proprio questi ultimi, infastiditi dalla situazione – ha spiegato l’ispettore in aula – a rivolgersi alle forze dell’ordine che hanno avviato i controlli recandosi sul posto, dove si sono imbattute in individui che dormivano in giacigli improvvisati, tra container, garage e persino stalle per cavalli.
La situazione in aula è rapidamente degenerata, con diversi imputati che hanno iniziato a urlare e protestare appena varcata la soglia del tribunale. Per evitare ulteriori disordini, il magistrato ha deciso di fare entrare gli imputati uno alla volta, ascoltando singolarmente le varie versioni e raccogliendo le rispettive dichiarazioni di innocenza: tutti si sono infatti dichiarati non colpevoli.
Nel corso delle udienze, uno degli accusati, un giovane di 26 anni arrestato mentre dormiva su una panchina, ha spiegato di non riuscire a trovare lavoro proprio a causa della sua situazione, mentre un’altra imputata, esasperata ed indisciplinata, ha più volte sottolineato di non avere un tetto sopra la testa e di non volersi separare dal proprio cane, unico compagno delle sue notti all’aperto.
Tutti e dodici gli arrestati sono stati trattenuti in custodia cautelare, con il tribunale che ha respinto la richiesta di libertà provvisoria per via dell’assenza di una residenza fissa e dell’impossibilità di monitorare i movimenti degli imputati. Il magistrato ha inoltre raccomandato che, in via eccezionale, alla donna venga permesso di portare con sé il cane all’interno del carcere, tenendo conto dello stretto legame tra i due.
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