Prosegue il lavoro degli inquirenti sul duplice omicidio di Villa Pamphili. Dopo l’arresto in Grecia, Francis Kaufmann — alias “Rexal Ford” — ha lasciato scadere i termini per opporsi all’estradizione in Italia, pertanto è atteso entro l’11 luglio nel Belpaese, dove sarà sottoposto all’interrogatorio coi magistrati.
A Roma lo attende anche un test del DNA per verificare se fosse davvero il padre della piccola Andromeda, trovata morta nel parco romano accanto al cadavere della madre, Anastasia Trofimova, 29enne che dalla Siberia era arrivata a Malta nel 2023 per studiare inglese, lì dove avrebbe conosciuto l’americano, quello che sarebbe diventato – come da lui stesso sostenuto – il padre di sua figlia.
Nel frattempo, il quadro intorno alla figura del sedicente regista, descritto dalla stessa sorella come «il diavolo in persona», si fa sempre più oscuro. Prima di reinventarsi come personalità cinematografica, Kaufmann aveva lavorato insieme alla compagna in un pub di Marsascala, il Lemon and Lime, dove si era presentato come chef affermato. Secondo quanto riportato da Open, l’uomo aveva contribuito alla riapertura del locale e al restyling della cucina, proponendo un nuovo menu che però non corrispondeva a quanto effettivamente servito ai clienti. Le lamentele sarebbero state frequenti, così come i litigi con colleghi e clienti, spesso aggravati da uno stato di evidente ebbrezza.
A peggiorare la situazione, un’abitudine piuttosto bizzarra: Kaufmann sarebbe stato solito nascondere sotto la camicia due pappagallini, che lasciava poi liberi di svolazzare in cucina, compromettendo gravemente l’igiene del locale. Il licenziamento avvenne – dicono – dopo un litigio col proprietario circa la richiesta dell’aumento di stipendio e, prima di andarsene, avrebbe lasciato in regalo ai colleghi alcune collanine che lui stesso fabbricava durante il giorno.

Durante l’ultima puntata di “Chi l’ha visto?”, la madre di Anastasia ha ricostruito gli ultimi contatti avuti con la figlia, confermando le indiscrezioni sul periodo trascorso a Malta e rivelando di aver saputo che lo zaino con i documenti sarebbe caduto in mare durante la traversata verso l’Italia. «Ora penso che sia stato lui a farli sparire, insieme alla sua SIM russa», ha dichiarato la donna.
Il ritratto emerso è quello di una giovane completamente isolata, sotto il controllo di un uomo che la manipolava con menzogne e approfittava della sua fragilità. A rafforzare questa versione è intervenuta anche un’amica di famiglia, che ha accusato le autorità italiane di aver ignorato la situazione: «Lo hanno lasciato andare almeno due volte perché era americano». Secondo quanto riferito dalla madre, Anastasia aveva provato inutilmente a contattare l’ambasciata in due diverse occasioni, senza ottenere alcuna risposta.
Sempre durante la trasmissione si è tornati a parlare del viaggio in Italia: era stato ipotizzato che Kaufmann e Anastasia avessero raggiunto l’Italia su un catamarano partito da Malta. La Roland Marina, porto turistico maltese, ha però affermato che «Non ci sono prove che abbia noleggiato una barca dal nostro porto».
Mentre i sommozzatori continuano a scandagliare le sponde del Tevere alla ricerca del trolley appartenuto ad Anastasia, la Procura capitolina ha aperto un’inchiesta per un possibile raggiro ai danni dello Stato: si indaga sul presunto incasso di circa 836mila euro in crediti d’imposta per un film mai realizzato e che avrebbe dovuto vantare un cast formato da nomi del calibro di Harrison Ford e Gordon Ramsay. Sulla vicenda si registra la clamorosa dimissione di Nicola Borrelli, dal 2009 direttore generale di Cinema e Audiovisivo del ministero della Cultura.
(photo credits: Chi l’ha visto?)
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