Sei presepi realizzati da artigiani maltesi e gozitani sono tra i protagonisti della mostra internazionale ospitata nella Basilica di Sant’Andrea della Valle a Roma, dove sono esposte 45 opere provenienti da 20 Paesi con una lunga storia nell’arte del presepio, tra cui Spagna, Italia, Austria e Germania.
La partecipazione maltese — curata dall’associazione Ghaqda Hbieb tal-Presepji Ghawdex Malta 1985 — è stata resa possibile grazie al sostegno del Ministero per l’Inclusione e il Volontariato, che ha finanziato tutte le spese di trasporto. All’inaugurazione ufficiale, svoltasi sabato 6 dicembre, era presente anche il ministro Julia Farrugia, che ha voluto sottolineare il valore culturale e sociale dell’iniziativa, evidenziando il prezioso contributo dei volontari, vero motore che mantiene viva una delle tradizioni più sentite dell’arcipelago.
«È una grande soddisfazione poter sostenere chi si dedica con passione alla costruzione dei presepi», ha dichiarato Farrugia, «Attraverso il loro lavoro custodiscono un patrimonio che appartiene a tutti noi, e il governo intende continuare ad essere al loro fianco».
Otto volontari maltesi hanno partecipato all’allestimento della mostra romana, un impegno che testimonia la solidità della comunità legata all’arte del presepe maltese anche fuori dai confini nazionali.
In occasione della rassegna è stato inaugurato anche il Museo internazionale del Presepe di Greccio, luogo simbolo dove secondo la tradizione San Francesco rappresentò la Natività di Gesù per la prima volta al mondo. Tra le opere esposte figura anche un presepio maltese realizzato da Benny Camilleri, selezionato dal sindaco del posto e destinato a far parte della collezione permanente del museo.
Spiegando il processo di selezione dei presepi maltesi scelti per la mostra, la segretaria dell’associazione locale Carmen Camilleri ha ringraziato il Ministero per il supporto fornito loro, soprattutto per quanto riguarda il trasporto delle opere, affinché i presepi maltesi potessero essere esposti insieme ad altri in una esposizione a carattere internazionale. La mostra nella Basilica di Sant’Andrea della Valle resterà aperta al pubblico fino al 2 febbraio 2026.
(photo credits: DOI)
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