La nave umanitaria Conscience, al centro di un caso di risonanza internazionale dopo essere stata presumibilmente attaccata da due droni il 2 maggio scorso mentre si trovava appena fuori dalle acque territoriali maltesi, sarà rimorchiata verso un porto non specificato del Mediterraneo a seguito di un’operazione coordinata tra le autorità maltesi, la Turchia e organismi internazionali.
Il Governo maltese ha confermato domenica che la nave, rimasta ancorata per giorni a Hurd’s Bank, non riceverà autorizzazione all’attracco nei porti locali, «nel rispetto della sicurezza nazionale». Il rimorchio è stato reso possibile da condizioni meteo favorevoli e dall’arrivo di un mezzo fornito dall’armatore stesso, in collaborazione con le autorità turche.
La Conscience faceva parte di una missione della Freedom Flotilla Coalition, volta a consegnare aiuti umanitari — inclusi cibo, acqua, carburante e medicinali — alla popolazione di Gaza. Secondo la coalizione, l’attacco al largo di Malta è stato frutto di «un’azione deliberata da parte di Israele».
Sebbene un perito governativo maltese abbia descritto i danni alla nave come “lievi”, Valletta ha comunque negato l’ingresso all’imbarcazione, sollevando dure critiche da parte delle Ong internazionali e dei promotori della missione. Il ministro degli Esteri, Ian Borg, non ha finora rilasciato alcuna dichiarazione sulle dinamiche dell’incidente ma, in un comunicato ufficiale, il Governo ha spiegato che la recente operazione — condotta dai Ministeri degli Esteri, degli Interni, e dei Trasporti, insieme alle Forze Armate, alla polizia e a Transport Malta — aveva due obiettivi principali: «offrire riposo temporaneo a chi si trovava a bordo della nave dopo giorni in mare e permettere all’armatore di trovare un porto sicuro per l’imbarcazione».
Il 5 maggio, sei passeggeri erano già stati sbarcati e assistiti a Malta, per poi essere imbarcati su un volo di rimpatrio. Ora, grazie alla mediazione diplomatica con la Turchia, è stato possibile avviare anche l’evacuazione dei dodici membri dell’equipaggio rimasti a bordo. Un’imbarcazione di trasbordo, organizzata dal Ministero degli Esteri maltese, ha preso in carico i marittimi, portandoli a terra per consentire il loro immediato rimpatrio.
Il governo ha infine ringraziato pubblicamente il rappresentante della International Transport Workers Federation (ITF) a Malta, il Ministero degli Esteri turco e l’Ambasciata turca a Valletta per «il contributo determinante alla conclusione dell’operazione».
Tuttavia, restano forti le critiche da parte di organismi internazionali e attivisti, che accusano Malta di aver mancato un’occasione per sostenere una missione di solidarietà e per prendere una posizione chiara contro attacchi a navi civili. La destinazione finale della Conscience rimane riservata, ma ciò che è chiaro ad oggi è che sicuramente non sarà Malta, per questioni di «rispetto della sicurezza nazionale» dicono, come se i porti degli altri Paesi nel Mediterraneo non dovessero fare i conti con tale aspetto.
(photo credits: Freedom Flotilla Coalition)
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