Il Tribunale per la revisione ambientale e urbanistica ha definitivamente annullato il permesso di costruzione del controverso “allevamento di pecore” a Bidnija, accogliendo integralmente il ricorso presentato da sei organizzazioni ambientaliste — tra cui Moviment Graffitti e Din l-Art Helwa — e oltre cento cittadini. Il progetto, approvato nel 2019, prevedeva la realizzazione di un edificio a più piani con aree di ricezione e una piscina, situato in una zona rurale protetta al di fuori dell’area di sviluppo (ODZ).
Fin dall’inizio, gli attivisti si sono mobilitati con raccolte fondi e iniziative pubbliche per impugnare l’approvazione del progetto che, a loro dire, sarebbe stato «un pretesto per costruire un albergo commerciale in una valle protetta», con rifiniture di lusso. Nonostante la successiva revoca del permesso, l’ente preposto alle autorizzazioni edilizie aveva lasciato aperta la porta a una nuova richiesta.
Da qui il nuovo ricorso delle organizzazioni ambientaliste, secondo le quali — una volta annullato — il permesso non poteva essere semplicemente riattivato attraverso una nuova elaborazione. Gli attivisti hanno inoltre denunciato l’omissione, nella documentazione ufficiale, dello status protetto dell’area, che avrebbe impedito al pubblico di comprendere la reale sensibilità ambientale del sito e le tutele normative a essa collegate.
L’Environment and Planning Review Tribunal ha quindi accolto tutte le varie argomentazioni, stabilendo che la concessione debba considerarsi definitivamente revocata e chiudendo così ogni possibilità di riattivazione del progetto. «La lotta continua», il commento soddisfatto di Moviment Graffitti affidato ai social.
(photo credits: Moviment Graffitti)
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