Un pensionato di 69 anni è stato posto in custodia cautelare con l’accusa di violenza sessuale, psicologica e minacce nei confronti della moglie, con cui è sposato da 39 anni e dalla quale ha avuto sei figli.
Secondo quanto emerso in aula e riportato dai media locali, la donna ha denunciato il marito a seguito di ripetuti episodi di abuso e comportamenti ossessivi. Negli ultimi mesi, l’uomo si sarebbe fatto sempre più paranoico e geloso, costringendola a rapporti non consensuali e imponendole di non farne parola con nessuno: «Sono io l’uomo, devi fare quello che dico». La donna ha raccontato di essere stata minacciata di morte con un coltello puntato alla gola, mentre le porte di casa venivano chiuse per evitare che i vicini potessero sentire le grida.
I figli, dopo aver scoperto gli abusi, avrebbero tentato di affrontare il padre chiedendogli di fermarsi, ma lui avrebbe reagito con freddezza, arrivando a dire che l’unico suo rimpianto era quello di non aver accoltellato la moglie.
Nonostante ciò, la donna avrebbe poi tentato di ritirare la denuncia, sostenendo che il marito non fosse pericoloso bensì una persona fragile che necessitava delle sue cure poichè affetto da depressione e demenza senile, acuite dai guai giudiziari di uno dei loro figli per reati legati alla droga.
Il magistrato ha però respinto la richiesta, ritenendo il caso «estremamente pericoloso» alla luce della valutazioni condotte da esperti e della mancanza di garanzie sulla sicurezza della vittima. Anche la richiesta di libertà su cauzione presentata dalla difesa è stata rigettata, pertanto l’uomo rimarrà in custodia cautelare.
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