Un cittadino indiano di 29 anni, Ajay Sirikanti, è stato condannato a sei mesi di reclusione e sanzionato con un’ammenda di 500 euro dopo aver ammesso di aver lavorato illegalmente come tassista a Malta senza patente né assicurazione validi, oltre ai relativi permessi.
L’imputato, comparso nei giorni scorsi in tribunale, ha confessato di aver utilizzato documenti fasulli per svolgere abusivamente l’attività, ma ha anche aggiunto di averlo fatto mentre era in attesa della decisione della Corte d’appello sul ricorso da lui presentato, dopo che si era visto rifiutare il rinnovo del permesso di soggiorno.
In aula, la polizia ha sottolineato che Sirikanti aveva collaborato pienamente con le autorità, ammettendo subito le proprie colpe, e non aveva precedenti penali. Uno degli ispettori ha aggiunto che l’ufficio immigrazione intendeva procedere alla sua espulsione, suggerendo una condanna con pena sospesa che avrebbe facilitato il rimpatrio immediato. Una linea condivisa anche dall’avvocato d’ufficio del giovane uomo.
Il magistrato, tuttavia, ha respinto l’ipotesi della sospensione condizionale della pena, ribadendo che guidare senza patente né assicurazione costituisce un reato grave, per di più con documenti contraffatti (ora confiscati). Per questa ragione, ha condannato il 29enne a sei mesi di carcere ed al pagamento di una multa di 500 euro, impedendogli inoltre di mettersi alla guida per i prossimi dodici mesi.
Durante l’udienza, l’accusa ha evidenziato un problema ricorrente: molti cittadini di Paesi terzi, a cui viene rifiutato il rinnovo del permesso di soggiorno, hanno diritto di presentare ricorso, ma per la durata del procedimento fino alla sentenza – che può prolungarsi per anni – non possono lavorare e sostentarsi. Questa situazione, ha spiegato, spinge inevitabilmente alcuni di loro a ricorrere ad espedienti illegali per mantenersi.
Il magistrato ha però replicato che, nonostante le difficoltà, esistono alternative in linea con la legge per sopperire al problema, e che la giustificazione non può attenuare la gravità di reati come la guida senza patente o l’uso di documenti falsificati.
(immagine di repertorio)
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