L’udienza del processo a carico di Salvino Mangion, 71 anni, accusato dell’omicidio di Kyle Mifsud, 33 anni, si è interrotta bruscamente venerdì mattina, dopo che l’imputato avrebbe lamentato forti dolori al petto causati – a quanto si dice – da un infarto.
Mangion, che si dichiara innocente, è accusato di aver esploso colpi di fucile contro Mifsud lo scorso 21 settembre, in pieno giorno, all’interno della palazzina in cui entrambi vivevano in Triq il-Qalb ta’ Gesù a Birgu. La vittima, colpita al petto e all’addome, riuscì comunque a chiedere aiuto ai vicini, indicando il presunto aggressore come “Salvu”, “del piano superiore”. Trasportato in ospedale in condizioni gravissime, Mifsud morì nella notte, mentre il presunto assassino fu arrestato ad un centinaio di metri dalla scena del crimine, grazie alle indicazioni fornite alla polizia dal figlio dell’imputato, Jonathan Mangion.
Durante la fase di raccolta prove in tribunale, il 71enne avrebbe cominciato a sentirsi male spingendo la Corte ad interrompere la seduta per dare spazio all’intervento dei soccorritori. Pare che l’uomo sia andato in arresto cardiaco mentre veniva visitato dai paramedici ed è stato trasferito in ambulanza al Mater Dei.
Secondo le ricostruzioni dell’accaduto emerse prima che l’udienza fosse sospesa, il giorno della tragedia Mifsud avrebbe bussato con insistenza all’abitazione di Mangion, pretendendo denaro. L’anziano avrebbe quindi caricato un’arma da fuoco ed esploso colpi sull’uscio di casa, in direzione della vittima. Nella perquisizione dell’appartamento sono stati trovati due fucili da caccia e munizioni, nonché microtracce di sangue sul rubinetto del bagno.
Sembra che l’uomo abbia denunciato più volte alle autorità di essere vittima di molestie e incessanti richieste di soldi da parte di Mifsud e della sua compagna, Donna Camilleri, entrambi tossicodipendenti noti alla giustizia. Nel 2023 la coppia era stata condannata per aver svaligiato l’appartamento di Mangion. Rilasciati a giugno di quest’anno, avrebbero ripreso a frequentarlo, tornando a pretendere sempre denaro, malgrado gli avvertimenti del figlio dell’imputato che ad agosto avrebbe espressamente chiesto loro di allontanarsi dal padre.
Il 71enne ha raccontato alla polizia di aver intrattenuto rapporti settimanali con Camilleri, pagandola 20 euro per prestazioni sessuali, mentre Mifsud lo avrebbe più volte molestato per ottenere soldi. I figli dell’imputato avevano espresso preoccupazione per la situazione, riferendo di aver trovato la casa del padre senza viveri e sospettando che l’uomo cedesse costantemente denaro ai due.
Sembra che Mangion, rimasto vedovo e provato dalla perdita di un figlio, vivesse da solo in quell’appartamento che sarebbe stato frequentato da gente “poco raccomandabile”, ed era considerato da molti vicini una persona vulnerabile. Il processo a suo carico proseguirà una volta chiarite le sue condizioni di salute.
(photo credits, da sinistra: frame video TVM; Facebook)
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