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2019, l’anno che ha cambiato Malta: cronistoria delle indagini sulla morte di Daphne Caruana Galizia

Dal «punto morto» di febbraio fino alla più sconvolgente crisi di Governo della storia dell'isola

di Dario Morgante
4 Gennaio 2020
in Attualità
Tempo di lettura:5 mins read
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A febbraio 2019 le indagini erano «a un punto morto» e Yorgen Fenech, già tra i sospetti, partecipava al compleanno di Joseph Muscat portando in dono 6.000 euro in bottiglie di vino: mese per mese, l’anno più difficile della storia recente di Malta.

Nel corso del 2019 le indagini sull’assassinio della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia hanno subito un’accelerazione, fino all’arresto del presunto mandante, Yorgen Fenech. Ecco una cronistoria di quanto accaduto.

Febbraio: «siamo su un binario morto»

Le indagini appaiono sono «su un binario morto». La polizia afferma di avere dei sospetti, ma che senza solide prove non si arrischia a compiere arresti.

Giugno: la condanna del Consiglio d’Europa

Il Consiglio d’Europa approva un documento di condanna sullo Stato di diritto a Malta. Il Governo maltese è caldamente sollecitato a varare una commissione d’inchiesta pubblica sull’assassinio di Daphne Caruana Galizia entro tre mesi.

Settembre: l’avvio della commissione d’inchiesta

Quasi allo scadere dei tre mesi concessi dal Consiglio d’Europa, Joseph Muscat annuncia la commissione d’inchiesta. Dovrà concludersi nell’arco di nove mesi. Polemiche sulla scelta dei membri della commissione.

19 novembre: l’arresto, casuale, di Melvin Theuma

Un uomo viene arrestato con accuse di riciclaggio di denaro, dopo che un suo corriere è fermato all’aeroporto con più di duecentomila euro in contanti. Condotto in centrale afferma di avere delle rivelazioni da fare sul caso di Daphne Caruana Galizia e chiede protezione e l’indulto. In poche ore Joseph Muscat annuncia di aver concesso l’indulto nel caso in cui le informazioni in possesso dell’uomo si rivelassero utili in tribunale. L’uomo è Melvin Theuma, considerato l’intermediario tra gli esecutori e il mandante dell’omicidio.

20 novembre: tentata fuga in yacht

Il faccendiere Yorgen Fenech, rampollo di una delle più potenti famiglie maltesi, viene fermato e arrestato da una motovedetta delle Forze armate alle 5.30 del mattino, mentre tenta di lasciare Malta a bordo del suo yacht di lusso.

26 novembre: il giorno più lungo

Tra i nomi al vaglio della polizia anche quello di Keith Schembri, considerato l’uomo più potente dell’esecutivo e Capo di gabinetto di Joseph Muscat. Nel corso di una convulsa riunione del Consiglio dei ministri annuncia le proprie dimissioni il Ministro del turismo (già Ministro dell’energia) Konrad Mizzi, il cui nome era emerso assieme a quello di Schembri nello scandalo dei Panama papers. Anche Schembri si dimette dal suo ruolo, mentre il Ministro Chris Cardona, a sua volta convocato dalla polizia in relazione all’omicidio, si autosospende. Un black-out totale colpisce l’isola.

28 novembre: la notte più lunga

Un nuovo Consiglio dei ministri prosegue a oltranza fino alle 3 e mezza del mattino quando, con uno scarno comunicato, Muscat annuncia di aver rifiutato l’indulto chiesto da Fenech, che annunciava «rivelazioni» su importanti esponenti del Governo. Keith Schembri viene rilasciato dalla polizia dopo due giorni trascorsi in custodia.

29 novembre: a piede libero

Rivelazioni di stampa raccontano che nel corso del Consiglio dei ministri della notte precedente la polizia ha informato il Governo che Fenech ha tentato di incastrare il Ministro Cardona per l’omicidio, sulla base di una nota recapitatagli dal suo medico, Adrian Vella, da parte di Keith Schembri. Nel corso della mattinata anche Yorgen Fenech viene rilasciato, sia pure denunciato a piede libero. Costernazione nell’opinione pubblica.

30 novembre: incriminato il presunto mandante

Yorgen Fenech viene formalmente incriminato per l’omicidio di Daphne Caruana Galizia. L’uomo si dichiara non colpevole.

1 dicembre: le dimissioni di Muscat

Joseph Muscat annuncia le proprie dimissioni, che saranno esecutive dopo la nomina del suo successore, verso le metà di gennaio 2020.

3 dicembre: il misterioso biglietto

Fonti di polizia riferiscono del rinvenimento di un biglietto scritto a mano durante la perquisizione dell’appartamento di Yorgen Fenech a Portomaso. Il biglietto, firmato da Melvin Theuma, coinvolge nell’omicidio sia Schembri che Fenech. Una foto che ritrae Schembri e Theuma assieme presso l’ufficio del Capo di gabinetto del Primo Ministro viene pubblicata dal quotidiano Malta Today. Una rappresentanza di eurodeputati volati a Malta per verificare la situazione delle indagini riferisce di essere «poco convinta» delle spiegazioni di Joseph Muscat sulle indagini in corso.

4-5 dicembre: retroscena

Prima deposizione in tribunale per Melvin Theuma, che racconta sconcertanti retroscena sull’organizzazione dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia. Il 5 dicembre Fenech afferma in tribunale che Schembri lo ha sempre informato sull’evolversi delle indagini.

12 dicembre: contraddizioni

In tribunale Melvin Theuma sostiene che Yorgen Fenech riceveva informazioni sensibili da Keith Schembri. Allo stesso tempo però sostiene che «dietro» l’omicidio ci sia il solo Fenech.

13 dicembre: la «banda che ha portato vergogna»

La sfilata della Festa della Repubblica è contrassegnata dalle contestazioni dei manifestanti. Il Presidente George Vella fa un discorso particolarmente duro in cui sottolinea che «Malta è più grande della banda che ha portato vergogna sul Paese».

18 dicembre: Keith Schembri

Ascoltato dagli inquirenti Keith Schembri sostiene di non avere nessuna relazione con Yorgen Fenech, che pure pagava la sua società panamense 5000 euro al giorno. Lo stesso Schembri afferma di aver «smarrito» il cellulare e di non poter dare alla polizia le password del suo pc perché contiene materiale governativo sensibile.

La fine dell’anno

La fine dell’anno è stata costellata di rivelazioni sul rapporto particolarmente intimo tra Keith Schembri, Yorgen Fenech e Joseph Muscat. I tre si frequentavano e sono stati ospiti di Sadr Hasheminejad, presidente della Pilatus Bank, alle sue nozze a Firenze. Yorgen Fenech è stato anche particolarmente generoso con il Primo ministro, regalandogli un orologio Bulgari dal valore di 20.000 euro. Il 28 del mese il Consorzio di giornalisti investigativi OCCRP nomina Joseph Muscat «uomo più corrotto del 2019».

Di nuovo Febbraio: a Girgenti si balla come se non ci fosse un domani

Tra le rivelazioni che affollano la stampa negli ultimi giorni dell’anno una brilla tra le altre, perché ci fa fare un salto indietro all’inizio di questa cronistoria. A febbraio del 2019, infatti, la polizia confessava che le indagini erano su «un binario morto» con vari sospettati su cui però «non si hanno abbastanza elementi per procedere». Tra di questi c’era già il nome di Yorgen Fenech, e naturalmente Joseph Muscat era messo al corrente dagli inquirenti. Ciò nonostante, a febbraio 2019, Yorgen Fenech è tra gli invitati al compleanno di Muscat a Girgenti, località di campagna dove ha sede una delle residenze ufficiali del Primo ministro. Lì i testimoni, e alcuni video filtrati e postati sui social media, parlano di disinvoltura, allegria ed entusiasmo da parte degli ospiti, che ballano come se non ci fosse un domani, premier in testa. Nessun ministro del gabinetto di Muscat è invitato, ma Yorgen Fenech invece sì. E come al solito è generoso, regalando al Primo ministro bottiglie di vino per un valore di quasi 6.000 euro.


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Tags: Daphne Caruana GaliziaJoseph MuscatKeith SchembriYorgen Fenech
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