Un tempo considerata tra le spiagge più pulite di Malta, negli ultimi dieci anni St. George’s Bay è sprofondata rapidamente verso gli ultimi posti della classifica delle località più contaminate dell’arcipelago in termini di qualità delle acque balneabili. È quanto emerge da un recente studio inviato ad alcuni media maltesi e condotto da Victor Axiak, professore di biologia presso l’Università di Malta, che ha analizzato i livelli di batteri (in particolare Escherichia coli) presenti nelle acque della baia, mettendo in luce una situazione definita «allarmante».
Secondo i dati raccolti annualmente tra il 2013 e il 2024 su sette spiagge locali – Sliema, St. George’s Bay, St. Paul’s Bay, Mellieha Bay, Xlendi, Golden Bay e Ghajn Tuffieha – il peggioramento più significativo si è verificato proprio a St. George’s Bay. La baia, che nel 2013 era considerata una delle più incontaminate dell’arcipelago, ha registrato un aumento progressivo dei batteri che oggi l’ha resa paragonabile a Xlendi, uno dei siti balneari con la peggiore qualità delle acque. Se la tendenza si confermerà, secondo lo studio, entro un anno potrebbe raggiungere gli stessi livelli di inquinamento di Balluta Bay, che attualmente “vanta” il primato della più contaminata dell’isola.
La causa principale di questo deterioramento, ha spiegato Axiak, è da individuare nella crescita demografica e nel boom turistico che negli ultimi anni ha interessato l’area tra Paceville e St. Julian’s. Proprio l’afflusso sempre più intenso di visitatori, sommato alla crescente densità abitativa, sta esercitando una pressione ormai insostenibile sugli impianti fognari e le infrastrutture della zona, provocando frequenti sversamenti che compromettono la balneabilità delle acque costiere limitrofe.
Un destino simile sembra attendere anche la costa di St. Paul’s Bay, la cui qualità delle acque potrebbe raggiungere livelli critici entro tre anni, in un contesto in cui la popolazione locale è praticamente raddoppiata nell’ultimo decennio (da circa 16.400 residenti nel 2011 a circa 38.600 nel 2023).
Il professore lancia un severo monito alle autorità, chiedendo un intervento urgente per fermare l’ulteriore espansione edilizia nelle zone costiere già sotto pressione. A destare particolare preoccupazione sono i progetti già convalidati o in fase di approvazione, come i due grattacieli in costruzione a cura di db group ed i tre nuovi hotel previsti nell’area di Villa Rosa, a pochi passi dalla spiaggia di St. George’s Bay.
Lo studio evidenzia inoltre come il peggioramento della qualità delle acque sia generalizzato su tutte le spiagge prese in esame, seppure con intensità diverse: se Golden Bay rimane ancora fra quelle più pulite, spiagge come Xlendi e St. George’s Bay presentano ormai soglie preoccupanti di inquinamento batterico. In particolare, a Xlendi è stato osservato un insolito aumento dei livelli di contaminazione tra il 2015 e il 2016, attribuito probabilmente al deflusso di acque contaminate provenienti da attività agricole.
Axiak si è soffermato infine sul problema di fondo: il modello di sviluppo economico maltese, che secondo il biologo ha ormai raggiunto il limite massimo di sostenibilità. «Bisogna puntare sulla qualità, non più sulla quantità – ha sottolineato –, introducendo controlli rigorosi. In caso contrario, Malta rischia di perdere definitivamente una delle sue principali attrattive turistiche e ambientali: il mare pulito».
La situazione rimane critica, nonostante il 99,5% delle spiagge analizzate soddisfi ancora i requisiti minimi di qualità imposti dall’Unione Europea. Tuttavia, senza un immediato cambio di direzione nella gestione territoriale e turistica, i danni ambientali potrebbero presto diventare irreversibili.
(photo credits: Google Earth, Data SIO, NOAA, U.S. Navy, NGA, GEBCOLandsat / Copernicus)
Il Corriere di Malta è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato