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Certificati vaccinali: quello che c’è da sapere tra Malta e Italia

di Redazione
28 Dicembre 2021
in Attualità, Coronavirus
Tempo di lettura:4 mins read
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Le recenti disposizioni maltesi in fatto di certificati vaccinali, dosi di richiamo e validità hanno gettato nel caos diverse persone, soprattutto i numerosi italiani che abitano l’arcipelago e che devono destreggiarsi non solo con le misure in vigore sul territorio nazionale ma, a causa dei frequenti spostamenti soprattutto nel periodo natalizio, anche con quelle che riguardano l’Italia ed il nuovo “Decreto festività”, in vigore dal 23 dicembre scorso.

Qui di seguito una serie di punti che cercheranno di portare un po’ di ordine sulle misure in atto in entrambi i Paesi e per i viaggi in Unione Europea.

Certificati di vaccinazione – Malta

Le ultimi disposizioni volute dal Governo hanno fatto chiarezza in merito alla scadenza dei documenti vaccinali stabilendo che il certificato di vaccinazione completo (due dosi oppure una sola per J&J) sarà valido per tre mesi a partire dalla data della seconda somministrazione.

La validità salirà invece a nove mesi per chi avesse ricevuto la dose di richiamo.

Attualmente le certificazioni vaccinali non hanno una scadenza, ma questo cambierà a partire dal prossimo 17 gennaio 2022, quando i certificati di vaccinazione inizieranno a riportare la data della terza dose.

Questo significa che, per esempio, se ad una persona è stata somministrata la seconda dose di vaccino nel mese di settembre 2021 ed entro la metà di gennaio 2022 non avrà ancora ricevuto la dose di richiamo, vorrà dire che dal 17 gennaio in poi sarà in possesso di un certificato di vaccinazione scaduto e quindi non valido.

Chi invece ha già ricevuto il “booster”, sempre dal 17 gennaio 2022, vedrà la sua certificazione valida per nove mesi a partire dal giorno in cui è avvenuta la somministrazione della dose di richiamo. Il documento aggiornato potrà essere scaricato dal sito internet certifikatvaccin.gov.mt a partire dal quattordicesimo giorno dopo aver ricevuto il richiamo.

Inoltre, sempre dal 17 gennaio 2022, per accedere a bar, snack bar, palestre, piscine e Spa, club musicali, casinò, sale da gioco, cinema, teatri ed eventi sportivi sarà obbligatorio presentare un certificato di vaccinazione valido.

Certificati di vaccinazione – Italia

Già da Natale, il Super Green Pass (rilasciato a chi ha completato l’intero ciclo vaccinale da nove mesi, oppure è guarito dal Covid-19 da meno di sei mesi) risulta obbligatorio nei bar per la consumazione al banco, ristoranti al chiuso, cinema e teatri, stadi, eventi sportivi e cerimonie pubbliche.

Dal prossimo 10 gennaio 2022 il pass “rafforzato” sarà esteso per l’accesso a musei e luoghi di cultura in generale, piscine, palestre, sport di squadra, centri benessere, spogliatoi e docce. E ancora centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri sociali e ricreativi, attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.

La dose di richiamo vaccinale è stata anticipata e dovrà essere somministrata a quattro mesi dalla data della seconda dose ed allungherà la validità del certificato di nove mesi.

Dal 1° febbraio 2022, inoltre, il Super Green Pass varrà sei mesi, non più nove, come stabilito in precedenza.

Viaggiare in UE: validità del certificato vaccinale  

La Commissione Europea ha recentemente validato un periodo standard per l’accettazione dei certificati di vaccinazione Covid-19 rilasciati in seguito al completamento del ciclo vaccinale, stabilendo un vincolante di nove mesi per i viaggi nell’Ue.

Il periodo in questione tiene conto della guida fornita dal Centro europeo per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) sulla somministrazione di dosi di richiamo a partire da sei mesi e prevede un’aggiunta di 3 mesi al fine di garantire che le campagne di vaccinazione nazionali possano adeguarsi ed i cittadini abbiano modo di accedere ai richiami.

Ciò significa che, nell’ambito dei viaggi, dal 1° febbraio 2022, gli Stati membri non dovrebbero rifiutare un certificato di vaccinazione rilasciato meno di 9 mesi dopo la somministrazione della seconda dose (o la prima in caso di vaccino monodose), nonostante sia bene ricordare che ogni Paese continua ad essere responsabile della definizione dei propri requisiti e regole di ingresso, che non sono standardizzati a livello UE.

I passeggeri in arrivo da altri Stati europei potranno quindi fare il loro ingresso a Malta a condizione che il certificato di vaccinazione sia valido secondo le normative vigenti nel Paese di origine.

Viaggi verso Malta

Per gli ingressi a Malta, nulla è cambiato rispetto alle regole precedenti. Per tutte le persone dai 12 anni in su è quindi sempre ritenuto obbligatorio presentare un certificato di vaccinazione completo oltre al modulo di localizzazione del passeggero. Sono accettati anche i documenti che mostrino l’avvenuta guarigione dal Covid-19 nei sei mesi precedenti, più una dose di un vaccino approvato dall’EMA e somministrato almeno 14 giorni prima dell’arrivo a Malta.

Tutti gli altri viaggiatori sono invece obbligati a scontare un periodo di quarantena presso un Covid hotel, oppure presso la propria residenza.

Viaggi verso l’Italia

Per le persone in ingresso in Italia, rimangono ancora valide le misure emanate dal Governo lo scorso 15 dicembre ed in vigore fino al prossimo 31 gennaio 2022, ovvero l’obbligo di presentare un test molecolare negativo effettuato nelle 48 ore antecedenti l’ingresso nel Paese, oppure un test antigenico negativo effettuato nelle 24 ore precedenti, unitamente al modulo di localizzazione del passeggero.

La normativa vale per tutti coloro che negli ultimi 14 giorni hanno soggiornato in uno dei Paesi europei, a prescindere che siano dotati di certificato vaccinale o meno.

Per i non vaccinati, oltre all’obbligo di presentare un test molecolare o antigenico negativo, l’ordinanza prevede anche un periodo di quarantena obbligatoria di cinque giorni, al termine della quale sarà necessario effettuare nuovamente il test.

Tags: certificato vaccinalecoronavirusCOVID-19green passIn evidenzaItaliaMaltaviaggi
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