Due tifosi del Maccabi Haifa si sono dichiarati colpevoli in relazione al brutto episodio che ha avuto luogo ieri sugli spalti del Centenary Stadium di Ta’ Qali, durante il match dei preliminari di Champions contro gli Hamrun Spartans.
Condotti in tribunale questa mattina, i cittadini israeliani Saleh Jawamis, 26 anni, e Shachar Dekel, 23 anni, sono stati accusati di aver utilizzato materiali pirotecnici pericolosi senza licenza, di aver preso parte ad una rissa causando danni allo stadio, di aver minacciato o lanciato oggetti all’interno di un impianto sportivo e di aver avuto un comportamento offensivo.
Le accuse riguardano le brutte scene sugli spalti che ieri hanno costretto il direttore di gara ad interrompere due volte il match. Il tutto ha avuto inizio nel corso del primo tempo, quando il gioco è stato interrotto a causa dei fumogeni che sono piovuti anche in campo, lanciati dalle tribune che ospitavano i tifosi del Maccabi in direzione dei sostenitori della squadra di casa.
Quando il clima di tensione sembrava essersi placato, nel secondo tempo altri fumogeni – ancora dal fronte “avversario” – hanno “riacceso” gli scontri tra le due tifoserie, con i sostenitori degli Hamrun Spartans che pare abbiano risposto lanciando bottigliette d’acqua ed intonando cori pro-Palestina (in conflitto con Israele dal 1948).
Gli scontri hanno inevitabilmente richiesto l’intervento delle forze dell’ordine che, grazie al supporto degli steward, tra le varie persone fermate, hanno identificato ed infine arrestato gli autori del lancio dei fumogeni in campo.
Una volta posti in stato di fermo, secondo i resoconti dei media locali, i due ventenni sono stati trovati in possesso di altri fumogeni, alcuni celati anche nella biancheria intima.
Davanti al magistrato, entrambi hanno ammesso le proprie responsabilità e sono stati condannati a 12 mesi di reclusione, con una pena sospesa per tre anni, ed al pagamento di una multa di 300 euro ciascuno. Ai giovani ultras israeliani è stato anche inflitto il Daspo, un provvedimento che vieterà loro di mettere piede in qualsiasi impianto sportivo maltese per i prossimi 12 mesi.