Ha aperto ufficialmente i battenti a Paola il Censu Moran Regional Health Centre, primo ospedale secondario dell’arcipelago che avrà come obiettivo quello di alleggerire la pressione sul Mater Dei. L’opera, frutto di un investimento di circa 50 milioni di euro, è stata inaugurata lunedì dal Primo Ministro Robert Abela, che lo ha definito «non solo un edificio, ma una dichiarazione di visione di un Paese determinato a fornire a tutti l’accesso a cure moderne, dignitose ed efficaci».
La struttura, già operativa da alcune settimane, si articola su sei piani dedicati alla medicina e tre alla tecnologia, offrendo oltre cinquanta servizi medici ambulatoriali tra cui podologia, fisioterapia, pneumologia e immunologia. Nei prossimi mesi, saranno progressivamente implementati ulteriori servizi, fino a 150, dice il governo.
«Investire nella salute significa investire nel futuro del Paese», ha affermato Abela al taglio dei nastri, ricordando che il centro porta il nome dell’ex ministro Censu Moran, a suo dire figura centrale nella storia del settore sanitario nazionale.

Il centro si inserisce in una strategia più ampia di riforma del settore sanitario che include nuovi poli di assistenza primaria, investimenti nella salute mentale e l’implementazione di sistemi digitali per la gestione delle cure.
Il ministro della Salute, Jo Etienne Abela, ha definito la struttura un «progetto vivo», destinato a evolversi nel tempo grazie all’integrazione tra assistenza primaria, secondaria e terziaria. Ha inoltre ringraziato la Foundation for Medical Services e le imprese coinvolte per aver consegnato una struttura conforme ai più alti standard tecnologici e di sicurezza. Il Censu Moran Regional Health Centre, come detto, è destinato a svolgere un ruolo chiave nel decongestionare il Mater Dei, che resterà il principale punto di riferimento per i ricoveri.
(photo credits: DOI)
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