Nessun risarcimento né per il governo maltese né per Steward Health Care. Si è chiuso così l’arbitrato internazionale avviato dopo la risoluzione della controversa concessione per la gestione di tre ospedali pubblici maltesi.
A stabilirlo è stato il tribunale della International Chamber of Commerce (ICC), che ha rigettato la richiesta di 148 milioni di euro avanzata dalla società statunitense, ma ha al tempo stesso escluso qualsiasi diritto a compensazioni in favore dell’arcipelago.
Secondo il verdetto, Malta avrebbe ricevuto circa 889 milioni di euro in benefici complessivi, a fronte degli 884 milioni percepiti da Steward, con una differenza di 4,78 milioni. Cifre che, per il tribunale, attestano che entrambe le parti abbiano ottenuto un ritorno economico proporzionato agli obblighi contrattuali, escludendo così il riconoscimento di danni. Ora, però, quei quasi 5 milioni di euro di ammanco dovranno essere versati dal governo alla società statunitense.
Attraverso un comunicato, l’esecutivo ha accolto l’esito dell’arbitrato come una conferma della legittimità della risoluzione contrattuale attuata, sostenendo che «l’interesse nazionale è stato tutelato» e che le risorse pubbliche sono state gestite responsabilmente.
L’arbitrato era stato avviato da Steward nel 2023, dopo che una storica sentenza dei tribunali maltesi aveva annullato la concessione per frode, riportando sotto il controllo pubblico gli ospedali di Gozo, St. Luke’s e Karin Grech.
Soddisfatto anche Adrian Delia, il deputato del PN e ministro ombra delle Finanze, promotore del ricorso che ha portato all’annullamento del contratto: «Il governo ha difeso con successo l’annullamento anche se resta il nodo dei fondi. Pur non avendo costruito o ristrutturato nessuno dei tre ospedali, non è stato recuperato nulla di quanto pagato, malgrado le promesse».
Toni opposti per Joseph Muscat, ex Premier e oggi imputato nello stesso affair: «La decisione afferma che non solo non sono stati rubati 400 milioni di euro nella concessione ospedaliera, ma che il governo deve ancora versare al fornitore del servizio altri 5 milioni. Ciò dovrebbe far vergognare coloro che hanno causato così tanti danni al nostro Paese, comprese quelle istituzioni che sono state così ingenue da credere a questa versione senza la minima prova (..). Se davvero ci fosse stata frode, il tribunale internazionale non avrebbe riconosciuto neppure un centesimo alla controparte. Questo verdetto smonta anni di accuse infondate».
E poi concude: «Sono vincolato dal Tribunale a non commentare il caso per cui sono accusato di aver presumibilmente preso denaro da questi fondi “rubati”, una menzogna che il Tribunale Internazionale ha ora respinto. Questo è solo l’inizio, non la fine, della ricerca della verità».
L’esito del lodo, pur riferito solo al piano contrattuale, si inserisce in uno dei casi più controversi sull’utilizzo di fondi pubblici degli ultimi anni. Sul fronte penale, le indagini restano in corso.
(immagine di archivio, credits: Steward Health Care Malta)
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