Il ministro degli Interni, Byron Camilleri, ha annunciato una serie di emendamenti legali volti a inasprire le punizioni contro coloro che aggrediscono gli agenti di polizia. Le modifiche introducono misure più severe, tra cui l’eliminazione della possibilità di beneficiare della sospensione condizionale della pena e della libertà condizionale, nonché un aumento delle pene detentive e delle multe.
Un’azione resasi necessaria alla luce di quanto accaduto lo scorso mese ad Hamrun, dove due poliziotti sono stati brutalmente aggrediti da un gruppo di persone mentre stavano comminando una multa per divieto di sosta.
«Negli ultimi sette anni, abbiamo visto una riduzione del 67% della violenza contro la polizia, in parte grazie ai nostri investimenti nelle loro risorse. Tuttavia, anche un solo caso di un ufficiale aggredito mentre svolge il proprio dovere è inaccettabile» ha dichiarato Camilleri in conferenza stampa, facendo riferimento all’incidente di Hamrun.
Gli emendamenti, che verranno presentati in Parlamento il prossimo lunedì, prevedono una revisione significativa delle pene per chi commette atti di violenza o resistenza contro le forze dell’ordine. Tra le principali modifiche:
- Per ingiurie, minacce o lesioni a pubblici ufficiali, la multa attuale, compresa tra 800 e 5.000 euro, sarà aumentata a una cifra compresa tra 1.200 e 7.500 euro
- Per aggressioni o resistenza da parte di una o due persone, la pena attuale pari alla reclusione da sei mesi a due anni più una multa tra 4.000 e 10.000 euro sarà aumentata da un minimo di un anno a quattro anni di carcere più una multa compresa tra 6.000 e 15.000 euro
- Per aggressioni o resistenza di gruppi da tre o più persone, la pena detentiva ora fissata a un minimo di nove mesi a un massimo di tre anni passerà a un minimo di diciotto mesi fino a sei anni; la multa sarà compresa tra 7.500 e 22.500 euro (ora si aggira tra i 5.000 e i 15.000 euro)
- Quando l’assalto o la resistenza verranno esercitate con l’uso di armi, la pena detentiva ora da uno a quattro anni sarà aumentata da diciotto mesi a sei anni, con multe comprese tra 12.000 e 30.000 euro (ora variano tra 8.000 e 20.000 euro)
- In caso di violenza pubblica associata ai reati sopra citati, i trasgressori dovranno scontare dai tre ai sette anni di carcere (ora la pena è fissata da due a cinque anni), con una multa da un minimo di 10.000 fino ai 25.000 euro
Camilleri ha sottolineato che questi emendamenti fanno parte di un impegno continuo nel sostenere le forze dell’ordine. Negli ultimi anni, il governo ha investito negli Organismi disciplinati migliorando le condizioni di lavoro con nuovi accordi settoriali, fornendo attrezzature moderne come body cam, e nella formazione. Questi investimenti, insieme alle nuove divise e altre risorse, mirano a garantire che gli agenti di polizia siano preparati al meglio e protetti nello svolgimento dei loro compiti.
Il ministro ha spiegato che gli emendamenti sono il frutto di una consultazione approfondita con le forze di polizia e i loro rappresentanti sindacali e riflettono la volontà di garantire che chiunque attacchi un pubblico ufficiale affronti conseguenze con pene adeguate e severe. «Questi emendamenti, insieme agli sforzi in corso in questo settore, sono costantemente a sostegno dei lavoratori, delle forze dell’ordine, della disciplina e del rispetto dell’uniforme».