Una bandiera arcobaleno sulla borsa e la volontà di vivere la propria sessualità senza nascondersi: è bastato questo a scatenare l’indignazione di una coppia di genitori che ha deciso di ritirare i figli dalla scuola elementare St. Clare College di San Gwann per via di un insegnante, la cui “colpa”, sarebbe quella di essere omosessuale.
La famiglia, autodefinitasi “conservatrice” e legata a “valori cristiani personali”, ha espresso il proprio disagio ai dirigenti scolastici dopo aver notato il simbolo della comunità LGBTQIA+ sulla borsa del docente 32enne, Stefan Vassallo.
La critica, rivolta alle autorità scolastiche senza mai essere espressa direttamente all’insegnante, rappresenterebbe una prima volta per Vassallo che, al Times of Malta, ha raccontato di non avere mai subito giudizi professionali basati sulla sua sessualità nel corso dei suoi dieci anni di esperienza nel settore didattico, ma di essersi sempre dovuto confrontare con il pregiudizio della gente.
«Sono stanco di questo dolore» – ha scritto Vassallo in una lettera pubblicata dal quotidiano maltese – «Insegnare ai bambini a temere o escludere un gruppo di persone non è protezione, è un tentativo di renderli ciechi rispetto alla diversità e alla complessità del mondo che li circonda». Parole che hanno trovato il completo supporto della dirigenza scolastica del St Clare College che, ribadendo come l’orientamento sessuale non sia un criterio su cui basare decisioni educative, ha respinto con fermezza le richieste della famiglia di sospendere il docente.
La madre dei bambini, invece, attraverso una serie di dichiarazioni rilasciate al medesimo quotidiano, ha raccontato come i figli si siano sentiti a disagio dopo aver visto alcuni compagni “baciarsi” nel parco giochi scolastico. Pur non avendo mai incontrato l’insegnante, la donna ha spiegato di non riconoscere in Vassallo la figura educativa “idonea” per la sua progenie, affermando: «accetto la sua personalità e ciò che vuole fare nella vita, ma non voglio che sia lui l’insegnante dei miei figli».
Sul tema è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione, Clifton Grima, che su Facebook ha ringraziato l’istituto scolastico per le modalità in cui ha gestito la vicenda e, sottolineando il suo doppio ruolo di ministro e padre, ha così commentato: «la domanda che mi pongo è: “abbiamo gli strumenti necessari affinché i bambini possano raggiungere il loro potenziale?” Ogni altro interrogativo è superfluo e le risposte non hanno alcun impatto sul percorso educativo dei nostri figli».
A ribadire l’urgenza di un cambio di mentalità è stata Rebecca Buttigieg, segretaria parlamentare per l’uguaglianza, che ha definito l’episodio un chiaro segnale di come l’obiettivo sia ancora lontano: «c’è ancora tanta strada da fare. Ogni genitore desidera il meglio per i propri figli, ma non riuscirò mai a comprendere come l’identità di una persona possa influenzare la sua professionalità».
Sulla stessa linea, Graziella Attard Previ, portavoce dell’opposizione per l’uguaglianza e i diritti civili, che sui social ha ricordato: «nonostante le leggi approvate nel Paese, ci vorranno anni per cambiare i pregiudizi», per questo «dobbiamo continuare a lavorare a favore della tolleranza, dell’inclusione e della diversità. Non possiamo accettare alcuna forma di discriminazione nei confronti di nessuno».
Una presa di posizione condivisa anche dall’Union of Professional Educator (UPE) che ha ricordato come «Ciò che conta davvero dovrebbe essere la competenza, la dedizione e la passione di un insegnante nel promuovere un ambiente di apprendimento positivo».
La scuola di San Gwann, con la sua comunità di studenti orgogliosamente multiculturale, rappresenta un simbolo di un futuro che accoglie invece di respingere. E mentre l’orgoglio di Vassallo continua a sventolare indomito sulla sua borsa, il messaggio è chiaro: la diversità non è una minaccia da cui difendersi, ma una ricchezza da valorizzare. Perché, in fondo, educare significa questo: insegnare a guardare il mondo a colori, anche attraverso una bandiera.
(photo credits: San Gwann Primary School)
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