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I killer, il contratto, le armi, l’esecuzione: come è stato organizzato l’assassinio di Daphne Caruana Galizia

Le armi per l'omicidio sono state fatte arrivare dalla Sicilia. Inizialmente i killer avevano pensato a un fucile di precisione, ma hanno poi optato per l'autobomba

di Federica Giudice
1 Dicembre 2019
in Attualità, Nera
Tempo di lettura:3 mins read
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L’agenzia di stampa Reuters ha diffuso il contenuto della confessione di Vince Muscat, uno dei tre esecutori dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia.

Reuters era in possesso delle informazioni – ricevute in forma anonima – già dal 2018, quando Vince Muscat aveva confessato sperando nell’indulto (poi rifiutato), ma ha scelto di non divulgarle per non intralciare le indagini.

Vince Muscat, già noto alla polizia per crimini minori e braccio destro dei fratelli George – “Iz-Ciniz”, il cinese – e Alfred – “Il-Fulu”, il fagiolo – Degiorgio, è insieme a questi uno degli esecutori materiali dell’omicidio.

Il contenuto della sua confessione è un dettagliato riepilogo dei fatti antecedenti alla morte della giornalista Daphne Caruana Galizia, dal “contratto” stipulato per l’omicidio fino alla sua messa in atto.

La confessione

I fatti hanno inizio una mattina dell’estate del 2017, quando Vince Muscat guida con Alfred Degiorgio fino al Busy Bee, nota pasticceria di Msida. Qui Degiorgio riceve le prime istruzioni sull’omicidio, comunicandole a Muscat una volta rientrato in auto.

La ricompensa promessa loro è di 150mila euro, dei quali 30mila vengono subito consegnati in acconto.

A fare da intermediario è Melvin Theuma, che incontra Alfred Degiorgio più volte prima dell’omicidio. Muscat avrebbe dichiarato di non aver mai assistito personalmente ai loro incontri, ma che era Alfred stesso ad aggiornarlo di volta in volta.

Dopo aver stipulato l’accordo, intenzione iniziale dei tre è di uccidere Daphne Caruana sparandole. I tre acquistano un fucile da cecchino dalla criminalità maltese, fornito a sua volta dalla mafia siciliana. Alfred Degiorgio avrebbe dovuto sparare il colpo.

Inizia così un periodo di ispezione, in cui i tre pedinano Daphne e osservano ogni suo spostamento, in auto ed in casa. Il trio identifica una finestra di fronte la quale Daphne si siede spesso mentre lavora al computer.

Decidono così di lasciare un sacco di sabbia su un muro di fronte l’abitazione, per assicurare la stabilità dell’arma.

Pare che i tre avrebbero persino seguito Daphne ad una cena di famiglia all’hotel Phoenicia a Valletta e all’aereoporto, quando lei ed il marito Peter si allontanano per un viaggio all’estero.

Secondo Muscat, è Melvin Theuma ad appostarsi all’aeroporto per controllare la macchina della coppia e comunicare del loro rientro a Malta.

Un membro della famiglia di Daphne avrebbe confermato la validità delle dichiarazioni circa le date della cena al Phoenicia e del viaggio all’estero.

Dopo un periodo di ricognizione, i tre decidono di abbandonare il piano iniziale e tornano dai loro fornitori, scambiando il fucile con una bomba e facendosi dare istruzioni sull’utilizzo.

Sui fornitori, pare che la polizia abbia già identificato i sospetti e procederà presto agli arresti.

L’omicidio

Daphne, che abitava nel villaggio di Bidnija dentro un complesso recintato, parcheggiava spesso l’auto all’interno. I tre progettano di scavalcare il recinto ed irrompere in giardino, con un guinzaglio congegnato per fermare il cane che vi scorazzava dentro.

La sera del 15 ottobre 2017 Muscat e i fratelli Degiorgio notano invece che l’auto è stata parcheggiata fuori. Come dichiarato in seguito dal figlio di Daphne, Matthew, era stato lui a parcheggiarla in strada, cosa che faceva abitualmente.

Nelle prime ore del 16 Ottobre i tre si recano quindi sul posto per piantare la bomba. È Alfred Degiorgio ad irrompere nell’auto tramite un finestrino leggermente abbassato e a piazzare la bomba sotto il sedile del guidatore.

Il fratello George fa da vedetta su un punto sopraelevato, mentre Vince Muscat fa da palo sulla stradina adiacente l’abitazione di Daphne.

Più tardi, alle tre del pomeriggio, George Degiorgio si imbarca sul suo yatch al porto di Valletta mentre Daphne lascia la sua abitazione. È proprio lui a mandare un sms dal suo cellulare, che fa detonare la bomba sotto il sedile di Daphne, uccidendola.

Dieci giorni dopo la tragedia, Alfred Degiorgio incontra Melvin Theuma a Ramla Taz-Zejtun (St. Thomas Bay), dove quest’ultimo consegna a Degiorgio la ricompensa pattuita. Sullo scambio, nè la polizia nè i legali dei fratelli hanno rilasciato dichiarazioni.

Ad oggi, Vince Muscat ed i fratelli Degiorgio hanno respinto le accuse di omicidio, e sono stati rimandati a processo in data da stabilirsi.

Tags: Alfred DegiorgioconfessioneDaphne Caruana GaliziaGeorge DegiorgioMelvin TheumareutersVince MuscatYorgen Fenech
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