Una vera e proprio campagna diffamatoria basata su false accuse di corruzione contro l’ex ministro della Salute Chris Fearne. È quanto avrebbe finanziato di tasca propria “Steward Health Care”, almeno stando a quanto pubblicato dall’Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP), una Ong internazionale composta giornalisti indipendenti, e poi diffuso da Times of Malta e Boston Globe.
La notizia fa riferimento a presunti documenti secondo i quali la società americana avrebbe avviato una complessa operazione per colpire le figure giudicate “scomode” per gli interessi aziendali nella trattativa per la privatizzazione degli ospedali pubblici. Tra questi ci sarebbero proprio l’ex ministro della Salute e il suo ex capo di gabinetto, Carmen Ciantar. L’anno scorso, i due avevano già denunciato di essere vittime di false accuse, tra cui quella di un pagamento illecito di milioni di euro per sostenere la trattativa.
Secondo le ricostruzioni, Fearne avrebbe inizialmente sostenuto l’accordo, con l’azienda americana che avrebbe però lamentato poco dopo ritardi nei pagamenti governativi, arrivando a prendere in considerazione l’ipotesi di citare in giudizio Malta negli Stati Uniti.
Nono solo: in una mail datata dicembre 2021 l’Amministratore Delegato di Steward Malta, Armin Ernst, avrebbe segnalato irregolarità legate alla Fondazione per i Servizi Medici, che era sotto la responsabilità di Fearne e Ciantar. In quello stesso periodo Steward Malta avrebbe incaricato il proprio studio legale di assumere una società di intelligence con sede a Londra. In sostanza, una vera e propria agenzia di spionaggio industriale, che nel luglio del 2022 avrebbe infatti promesso di mettere in circolazione informazioni sul principale concorrente di Steward nella corsa a rilevare gli ospedali maltesi. L’obiettivo era semplice: identificare eventuali comportamenti scorretti e “passarli” ai media maltesi in forma anonima, in modo da danneggiare la concorrenza. Verso la fine di quell’anno gli investigatori avrebbero trasmesso le prove di un presunto trasferimento bancario di ben 3,2 milioni di euro, versati su un conto intestato alla figlia di Carmen Ciantar.
Ed è a questo punto che iniziano a trapelare nomi importanti. Il pagamento sarebbe infatti stato effettuato da una banca austriaca dall’ex partner commerciale di Igor Levitin, consigliere del presidente russo Vladimir Putin. A tal proposito esisterebbero anche documenti a prova del coinvolgimento di Fearne, che avrebbe usato la sua posizione per ottenere un passaporto maltese per il fratello di Levitin. Queste informazioni sarebbero state trasmesse da un funzionario di Steward e inviate anche a Matthew Caruana Galizia, direttore della Daphne Caruana Galizia Foundation.
Dopo una serie di approfondimenti, lo stesso Caruana Galizia ha però affermato che nulla di quanto trapelato corrisponda a realtà. La banca austrica ha infatti negato qualsiasi trasferimento di denaro in favore della figlia di Carmen Ciantar, e nessuna prova in tal senso è stata trovata.
Al momento non è dato sapere se Steward abbia volontariamente diffuso documenti falsi, o se sia caduta in una trappola organizzata da terze parti. Dopo un iniziale silenzio, l’ex ministro Fearne ha deciso di dire la sua sulla vicenda, affidando i propri pensieri a Facebook: «Questa è la dimostrazione che ho sempre pensato al bene nazionale – ha affermato – sono stati spesi 6 milioni e mezzo di euro per costruire una storia, al solo scopo di eliminarmi politicamente». E ancora: «Prima hanno tentato di trovare del marcio su di me, e quando si sono accorti che non c’era nulla hanno messo in scena questa montatura, per impedirmi di fare il mio dovere per il Paese».
Fearne conclude affermando di essersi subito rivolto alla polizia, appena venuto a sapere quanto accaduto dai media , chiedendo di aprire un’indagine. «Non ci è voluto molto per capire quanto tutto quello che è stato raccontato fosse semplicemente falso. Oggi mi recherò nuovamente alla polizia, questa volta per chiedere di agire contro chi ha finanziato e chi ha commesso questa odiosa montatura».