Verificare riforme giudiziarie, misure anti-corruzione, acquisizione della cittadinanza e sicurezza dei giornalisti. Questi i principali obiettivi della delegazione europea che proprio in questi giorni è giunta a Malta, sul filone delle indagini relative all’assassinio di Daphne Caruana Galizia, giornalista vittima di un attentato dinamitardo il 16 ottobre 2017.
Caruana Galizia stava indagando su attività illecite che coinvolgevano Keith Schembri e Konrad Mizzi, all’epoca dei fatti rispettivamente capo di gabinetto e ministro del Turismo dell’ufficio del Primo ministro, e il miliardario Yorgen Fenech, accusato di essere il mandante dell’omicidio.
Gli eurodeputati atterrati a Malta, che fanno parte della commissione Libertà civili del Parlamento europeo, sono Vladimir Bilcik, Gwendoline Delbos-Corfield, Franco Roberti, Nicolaus Felt, Konstantinos Arvanitis e Sophia in ‘t Veld, quest’ultima a capo della delegazione.
In programma ci sono colloqui con il governo maltese, ai quali parteciperanno il presidente George Vella e il primo ministro Robert Abela, il procuratore generale Victoria Buttigieg e il presidente del parlamento Anglu Farrugia. Non solo: la delegazione europea farà anche il punto sui “passaporti d’oro”, sistema per ottenere la cittadinanza maltese tramite schemi di investimento.
Un metodo tanto criticato dall’Unione Europea e recentemente sospeso per gli investitori russi e bielorussi a causa del conflitto in Ucraina. Una misura reputata non sufficiente dall’Europa, che continua a chiederne la graduale dismissione, fino ad arrivare all’abolizione entro il 2025. La delegazione europea incontrerà infine rappresentanti della polizia europea (Europol), Ong e giornalisti.
È previsto anche un colloquio con la famiglia di Daphne Caruana Galizia e con alcuni esponenti del “Progetto Daphne”, istituito da giornalisti e testate internazionali al fine di fare piena luce sulla morte della donna. Questa è la terza visita di una delegazione europea dall’omicidio della giornalista. In particolare, nel 2019, un gruppo di sei deputati si era recato a Malta durante i disordini che hanno avuto come conseguenza le dimissioni del Primo ministro Joseph Muscat. Tutte le visite hanno sempre visto Sophia in ‘t Veld in qualità di capogruppo.