La giustizia ha pronunciato una delle condanne più dure mai inflitte a Malta per maltrattamento di animali, con la sentenza pronunciata oggi dal tribunale che ha condannato Satoshi Okamura, 31enne cittadino giapponese, a due anni di carcere, al pagamento di una multa di 15.000 euro accompagnata dal divieto di possedere animali per i prossimi 40 anni.
Una condanna attesa, che arriva sulla scia delle brutali torture e uccisioni di diversi gatti avvenute la scorsa estate in varie località del Paese, con particolare concentrazione nell’area di Sliema, per le quali Okamura si era dichiarato colpevole, guadagnandosi l’appellativo di “serial killer dei gatti”.
Il caso era esploso a metà giugno, quando sui social, diversi residenti ed attivisti avevano segnalato il ritrovamento di gatti morti o mutilati, portando il caso alle attenzioni delle autorità.
Il 31enne era stato infine arrestato il 1° agosto dopo giorni di caccia all’uomo, grazie alle numerose segnalazioni fornite dai cittadini e all’analisi delle telecamere di sicurezza. Al momento del fermo gli agenti – uno dei quali rimasto lievemente ferito – avevano trovato guanti in lattice, cibo per gatti e vestiti compatibili con quelli immortalati nei video degli attacchi.
Durante il procedimento, in tribunale si sono alternate rivelazioni inquietanti sul possibile movente alla base delle feroci aggressioni. In un colloquio con l’ufficiale di sorveglianza, l’imputato aveva paragonato i gatti a «donne interessate solo ai soldi», sostenendo che «si lasciano avvicinare soltanto se c’è cibo, proprio come alcune donne che si concedono solo se l’uomo ha denaro».
In un altro passaggio, Okamura aveva attribuito le sue azioni alla propria infanzia, segnata – secondo la sua versione – da abusi verbali da parte del padre e da una forte pressione accademica imposta dalla famiglia. Ha sostenuto che reagiva con furia se i gatti provavano a graffiarlo o morderlo mentre cercava di dar loro da mangiare.
L’arresto era stato favorito anche da una campagna lanciata e sostenuta da attivisti locali, che avevano raccolto oltre 5.000 euro poi donati come ricompensa a quattro cittadini per aver fornito informazioni utili all’identificazione del responsabile. Oltre alla pena detentiva, alla multa e al divieto di possedere animali domestici, il tribunale ha emesso un’ordinanza che impone ad Okamura di sottoporsi ad un trattamento terapeutico per i prossimi tre anni.
(photo credits, da sinistra: Facebook / Romina Frendo; Net News)
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