Nuovi dettagli sono emersi in aula nel procedimento a carico di Nenad Kovacic, il 45enne croato accusato di traffico di droga in relazione al maxi sequestro di 76 chili di cocaina avvenuto settimana scorsa a Gozo, per un valore stimato di circa 9 milioni di euro.
Nel corso degli interrogatori, l’uomo avrebbe ammesso di aver già compiuto altri tre viaggi tra le due isole con lo stesso scopo, in cambio della promessa di un compenso di 3.000 euro a lavoro compiuto.
Kovacic era finito in manette lo scorso 14 ottobre, dopo che una segnalazione anonima aveva portato la polizia sulle tracce di una Toyota Rav4 “sospetta”, fermata appena sbarcata dal traghetto al porto di Mgarr. I primi 18 chili di cocaina, furono rinvenuti durante la perquisizione del veicolo, confezionati in panetti sigillati.
L’operazione venne poi estesa all’abitazione dell’individuo situata a Xaghra, dove, durante un controllo condotto in assenza dell’imputato – ricoverato all’ospedale Mater Dei dopo aver lamentato dolori al petto – furono scoperti altri 52 panetti di cocaina nascosti in borse della spesa, per un totale complessivo di 76 chili di droga sottratta al mercato nero.
In aula, gli avvocati di Kovacic hanno sollevato dubbi sulle modalità dell’intervento, sottolineando che la perquisizione domiciliare fu eseguita senza mandato e mentre l’imputato si trovava in ospedale, dopo un intervento d’urgenza in cui gli erano stati inseriti due stent cardiaci.
La difesa ha inoltre fatto notare che la casa risultava “in disordine” al momento dell’arrivo degli agenti — con armadi aperti e oggetti sparsi — e che non furono visionati i filmati delle telecamere di sorveglianza, che avrebbero potuto chiarire cosa fosse accaduto prima della perquisizione. L’ispettore di polizia ha però spiegato che l’operazione non richiedeva un mandato in quanto si trattava di un contesto di “urgenza”, in cui si è preferito agire rapidamente per preservare le prove.
In aula è inoltre emerso anche che la Rav4 guidata da Kovacic era intestata ad Alexander Vujkovic, fratello di Nikola Vujkovic, cittadino serbo già noto alle forze dell’ordine e protagonista di un “turbolento” arresto a bordo piscina avvenuto tre anni fa a Gzira, le cui riprese fecero il giro del web. In attesa della prossima udienza fissata a fine novembre, Kovacic rimarrà in custodia cautelare con l’accusa di traffico e possesso aggravato di droga a fini di spaccio.
(photo credits: Malta Police Force)
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