La presunta vittima della sparatoria avvenuta lo scorso 17 agosto a Paola ha deciso di non testimoniare contro Melvin Debono, 34enne soprannominato “il-Quws”, accusato di aver esploso almeno tre colpi di pistola in aria al culmine di una lite con altri individui legata a una presunta disputa su una somma di denaro.
In aula, l’uomo chiamato a deporre ha dichiarato di non voler rendere testimonianza, aggiungendo soltanto che «tutti commettono errori», prima che il giudice interrompesse la sua dichiarazione. Contestualmente, ha rinunciato formalmente alla denuncia presentata in precedenza. Anche la compagna della presunta vittima, che aveva filmato parte dell’episodio con il cellulare e presumibilmente anche le pesanti minacce rivolte pure ai figli dell’uomo, ha scelto di fare scena muta in aula, invocando il rischio di auto-incriminazione.
Debono, volto noto alle forze dell’ordine per la sua lunga fedina penale, deve rispondere di una sfilza di capi d’imputazione per i quali si dichiara non colpevole, e che vanno dall’uso improprio e porto abusivo d’arma da fuoco e munizioni, minacce, danneggiamento di beni altrui, disturbo della quiete pubblica, possesso di stupefacenti, recidiva e violazione delle condizioni di libertà provvisoria.
Secondo quanto già ricostruito in aula, la presunta vittima si era recata presso l’abitazione di Debono in Triq Melita, dove quest’ultimo sarebbe uscito armato esplodendo alcuni colpi in aria che per fortuna non hanno causato feriti. La compagna del presunto bersaglio della sparatoria avrebbe ripreso l’intera scena col telefonino, consegnando i video in caserma subito dopo l’accaduto.
Al momento dell’arrivo della polizia sul posto, Debono era già stato fermato e si trovava a bordo di un veicolo dell’unità di intervento rapido, mentre la perquisizione effettuata presso la residenza dell’imputato ha portato al sequestro della pistola, di una piccola quantità di cocaina e del decoder del sistema di videosorveglianza.
Nonostante il rifiuto della presunta vittima e della sua compagna di testimoniare, il procedimento giudiziario a carico del 34enne che si trova in custodia cautelare prosegue. Già dalla scorsa seduta, la Corte ha emesso un ordine di protezione di tre anni a favore della presunta vittima e dei suoi figli minorenni, che Debono ha accettato di firmare solo dopo essere stato avvertito delle conseguenze legali di un eventuale rifiuto.
(in copertina la scena del crimine a Paola, photo credits: Malta Police Force)
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