È stato trattenuto in custodia in attesa del processo Ian Zammit, 36enne di Zejtun già noto alla giustizia, accusato di minacce e aggressione all’indirizzo della sua ex compagna in una serie di episodi violenti avvenuti nelle ultime settimane.
Secondo quanto riferito in aula, tra i terribili fatti denunciati dalla donna figura un episodio in cui l’uomo le avrebbe puntato un coltello al collo dicendole che voleva farle «sapere cosa si prova» ad essere trafitta, oltre a una lunga serie di minacce che includono l’intenzione di darle fuoco all’auto, picchiarla fino a costringerla su una sedia a rotelle e fare del male ai figli avuti da una precedente relazione.
In un’altra occasione, secondo l’ex fidanzata, Zammit le avrebbe inviato un loro video intimo tramite Messenger, poi cancellato, ma ormai visualizzato dalla vittima. Un gesto che, per modalità intimidatorie e tipologia di contenuto, potrebbe essere ricondotto a un tentativo di revenge porn.
La testimonianza della donna dipinge una relazione a dir poco turbolenta, peggiorata ulteriormente nel momento in cui i due avevano concordato la separazione: il giorno che l’uomo avrebbe dovuto lasciare l’abitazione, infatti, sarebbe scoppiato un nuovo litigio, degenerato in uno scontro fisico che ha lasciato la donna lievemente ferita.
Zammit, che al momento dei fatti conviveva ancora con la vittima e risulterebbe affetto da tossicodipendenza, si è dichiarato non colpevole dei tredici capi d’accusa mossi a suo carico, tra cui minacce, aggressione, lesioni e violazione di ordinanze del tribunale. Considerato recidivo per i suoi precedenti e la reiterazione delle violazioni, il giudice ha predisposto la custodia cautelare in attesa di ulteriori sviluppi.
In un contesto in cui la paura – e spesso la società – paralizza la volontà delle vittime, la denuncia della donna ha permesso di interrompere un’escalation che poteva avere esiti ben più gravi. Secondo il Crimemalta Observatory, nel 2024 Malta ha registrato 2.225 casi di violenza domestica, pari al 13,4% di tutti i reati commessi nell’arcipelago, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente.
Dati confermati da Eurostat, che posizionano il Paese in cima alla classifica europea per segnalazioni di violenza di genere. Tre quarti dei casi riguardano abusi psicologici, ma è in forte aumento anche il ricorso alla violenza fisica grave, cresciuta del 26% in un solo anno.
(immagine di repertorio)
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