È stato ritrovato questa mattina il corpo di Mohammad Qadoos, il 37enne britannico disperso dallo scorso lunedì 27 ottobre dopo essersi tuffato in mare insieme al figlio Ayan, di 11 anni, entrambi travolti dalle correnti mentre nuotavano a Ramla l-Hamra (Ramla Bay), una delle spiagge più note dell’isola di Gozo.
La tragedia si è consumata intorno alle 13:15, quando i due si sono trovati in difficoltà a causa del mare agitato. Sul posto sono intervenuti immediatamente i membri delle Forze Armate maltesi e del dipartimento della Protezione Civile, che hanno avviato le ricerche dispiegando gommoni ed un elicottero. Il bambino è stato recuperato e trasportato d’urgenza al Gozo General Hospital, dove purtroppo di lì a poco è subentrato il decesso.
Nonostante le ricerche siano proseguite senza sosta per due giorni, il corpo del padre è stato avvistato solo mercoledì mattina, recuperato in mare dalle unità dell’esercito. La magistratura ha disposto l’avvio di un’inchiesta per accertare le dinamiche del terribile incidente, avvenuto a conclusione della vacanza che la famiglia Qadoos, originaria del Pakistan, stava trascorrendo sull’isola.
Sui social network, da ore amici e parenti stanno condividendo messaggi di cordoglio rivolti al giovane uomo ed al suo bambino. Uno di loro lo ha fatto tramite una foto pubblicata dallo stesso 37enne, scattata pochi giorni prima della tragedia, che lo ritrae mentre osserva il calare del sole, ignaro che sarebbe stato uno dei suoi ultimi tramonti:
«Mohammad e il suo innocente figlio Ayan ci hanno lasciati in un tragico incidente avvenuto al largo di Ramla Bay. Non sapevamo che questa sarebbe stata la tua ultima foto. Quel tramonto, quella sera tranquilla sono ora solo un ricordo doloroso».
(cover photo credits: Facebook / Ahmed Bilal Raja)
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