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Roberto Andolfi: quando l’arte vetraria incontra tecnica, fantasia e cuore

La vetreria Roberto Andolfi si trova lungo la via principale di Mosta, Triq Il-Kungress Ewkaristiku, al numero 61

di Daniela
27 Gennaio 2020
in Imprese
Tempo di lettura:5 mins read
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Nel 1994 inizia a specializzarsi nella vetrofusione, tecnica che fa subito sua, diventandone un maestro, anzi, Il maestro italiano a Malta, luogo in cui, sin dal 2006, ha trasferito con sé il suo sapere.

Appena si incontra Roberto si intuisce immediatamente con chi si ha a che fare. Si perché il vetro non è solo la sua arte, la sua specializzazione, ma di questo elemento ne ha persino ereditato le caratteristiche come la trasparenza, la luminosità, il colore delle espressioni, la chiarezza e, a volte, anche la fragilità.

Nel 2005 arriva a Malta come allenatore della nazionale maltese di softball, ma abbandona presto lo sport per dedicarsi al suo primo e vero amore: la lavorazione del vetro.

“Venivo da Firenze e Malta tredici anni fa era la meta ideale per chi voleva cambiare vita. Terminati i rapporti in ambito sportivo, invece che tornare in Italia, mi sono guardato attorno ed ho deciso di portare proprio qui la mia vetreria italiana: le vetrerie artistiche Roberto Andolfi” – afferma Roberto.

Come e quando nasce la vetreria Andolfi?

“Si tratta di una lunga storia poiché è sin dal 1953 che la mia famiglia lavora il vetro. Di fatto Malta ha ereditato la terza generazione della vetreria Andolfi. Negli anni ’70 mio nonno passò la storica vetreria di Aprilia (nostra città di origine) a mio padre e ai suoi due fratelli abbandonando il mondo della lavorazione del vetro per dedicarsi all’altra sua grande passione: l’arte. Fu così che si dedicò alla sua galleria diventando corniciaio.

In quella stessa galleria mossi i primi passi nel mondo del lavoro imparando così il mestiere del corniciaio. Crescendo scelsi poi di specializzarmi nell’arte del vetro presso la vetreria di mio padre che, nel frattempo, era diventata a tutti gli effetti un’industria.

Era il 1994 quando capì che la tecnica della vetrofusione mi permetteva di dare spazio alla creatività sbizzarrendomi con i colori, altra mia grande passione. Scoprii così che il vetro, lavorato secondo quella tecnica, mi permetteva di dare vita alle idee che la mia fantasia costantemente disegnava.

Nel 1996 mosso dall’istinto di avere un’attività tutta mia, costruii la mia prima bottega nel garage di casa, all’oscuro di tutti. Non possedevo il forno quindi realizzavo piccole lavorazioni che però mi permisero di capire che ero in grado di saper anche dipingere e disegnare.

Qualche tempo dopo mio padre scoprì la mia bottega “nascosta” e nel marzo del 2000 aprii ufficialmente quello che si chiamava “il Clan dell’Osteria dell’Arte”, nella mia città natale, ad Aprilia. Iniziò così il mio percorso nella vetrofusione. Nato dapprima come piccola bottega artigianale, dopo soli 2 anni e con il passaggio da 1 a 7 forni, si trasformò nelle “Vetrerie artistiche Roberto Andolfi”.

Esportavamo prodotti negli USA tramite il Vaticano. Lavoravamo per aziende importanti specializzandoci nella produzione di gadgettistica personalizzata. Ogni mese, 3.500 prodotti uscivano dalle Vetrerie Andolfi. Ognuno di essi fatto da me. Quello fu il momento più alto della storia dell’azienda che divenne a tutti gli effetti una piccola industria artigianale.

Proprio in quel momento decisi di trasferire la mia attività da Aprilia a Firenze poiché, dopo il picco di produzione industriale, scelsi di tornare a dedicarmi al mio primo amore per l’arte puntando sulla qualità artigianale de “il Clan dell’Osteria dell’Arte” scegliendo, appunto, Firenze come città d’arte.

Negli stessi anni la passione per l’arte vetraria si mischiò con quella per lo sport perché fui chiamato a Malta per fare l’allenatore della nazionale maltese di softball. Decisi così di cambiare vita e puntai l’indice verso sud in direzione dell’arcipelago maltese. Abbandonata la carriera sportiva, nel 2008 aprii la mia prima bottega a Birkirkara ed il mio primo showroom dedicato esclusivamente alla vendita dei prodotti a Mdina. Rimarrà aperto per 7 anni.

Nel 2017 mi trasferii nella parte più centrale dell’isola, a Mosta, dove mi trovo ancora oggi, per avere visibilità tutto l’anno unendo, sotto lo stesso tetto, sia la parte produttiva sia quella della vendita.”

Perché le persone devono venirti a trovare?

 “Perché creo e realizzo soluzioni ad hoc e quindi posso dare vita ad un desiderio o realizzare le idee delle persone. Nella mia bottega si vive un’esperienza a 360 gradi nella vetrofusione tanto che il cliente potrebbe persino partecipare con me nella creazione del proprio prodotto. A questo proposito ne approfitto per preannunciare che a febbraio ci saranno grandi sorprese dedicate proprio al pubblico. Presto svelerò ogni dettaglio.  Le novità riguarderanno anche il negozio stesso. Non aspettatevi uno showroom “tradizionale”, ma una rappresentazione di qualcosa che potrete vedere con i vostri occhi a febbraio.”

Come ci si sente ad essere l’unico maestro vetraio italiano a Malta?

“Portare a Malta la grande arte ed artigianalità italiana è per me un immenso onore personale e professionale.”

Quali sono le caratteristiche che rendono unici i tuoi prodotti? 

“Dall’ideazione alla produzione finale, il prodotto viene creato interamente da me. Lo disegno, produco, confeziono e vendo assicurandomi che la qualità sia sempre garantita durante tutto il processo di produzione. Tutta musica e parole mie.”

Quando un cliente entra qui si aspetta…

“…un’esperienza! (ride n.d.r.). Che sarà ancora più coinvolgente e totalizzante da febbraio.”

Ti chiedono spesso di visitare il tuo laboratorio?

“Si, è qualcosa che incuriosisce molto poter vedere con i propri occhi ed assistere alla realizzazione di prodotti artigianali artistici. Io sono di fatto l’unica fabbrica che mostra al pubblico l’intero processo di ideazione, realizzazione e produzione degli oggetti in vetrofusione.”

Quali sono i tuoi obiettivi a breve termine?

“Sono molto precisi ed hanno persino un titolo: “come si lavora il vetro”, ovvero aprire a Malta una scuola sulla lavorazione del vetro attraverso la tecnica della vetrofusione con l’obiettivo di tramandare un’arte così particolare ed unica.”

Qual è l’opera in vetro di cui sei più orgoglioso e quella che sogni di fare, ma non hai ancora prodotto?

“Difficile scegliere ma sono due le opere di cui sono particolarmente orgoglioso. L’oggetto in vetro che è stato regalato a Papa Giovanni Paolo II nell’anno 2000 in concomitanza della celebrazione per i 100 anni di fondazione del Gruppo Sportivo Lazio (SSL). Un quadro in vetro realizzato nel 2012 in occasione della visita a Malta dell’allora Presidente del Consiglio Mario Monti. Parlando di sogni, mi piacerebbe realizzare qualcosa per Malta legato al Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di Malta perché mi ha sempre affascinato ed è un argomento che studio da diversi anni. Sarebbe una bellissima sfida per me e so che sarei in grado di realizzarla.”

Se volete andare a trovare Roberto, le vetrerie di Roberto Andolfi si trovano in Triq Il-Kungress Ewkaristiku 61, a Mosta.

Per prenotare invece le visite presso il suo showroom telefonare al numero +356 99641091

Per tutte le altre novità, ecco la pagina Facebook.

 

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Tags: Mostaroberto andolfiVetrerie Roberto Andolfivetrovetrofusione
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