Secondo i dati presentati dall’Ufficio nazionale di statistica, negli ultimi dieci anni la popolazione di Malta ha registrato una crescita del 28,6% arrivando a toccare 542.051 individui attualmente residenti sull’arcipelago.
Il Northern Harbour si conferma il distretto più popoloso offrendo dimora al 31,1% dei cittadini mentre, al contrario, quello di Gozo e Comino risulta ancora una volta il più ristretto ospitando “solamente” il 7,4% degli abitanti.
Sempre tra le righe del comunicato costruito riprendendo le statistiche sulla popolazione e sulla migrazione dal 2012 al 2021 in aggiunta ai dati del censimento del 2022, NSO spiega come l’impennata demografica sia principalmente dovuta all’aumento dei cittadini stranieri passati dai 23.365 del 2012 (+5,5% rispetto al periodo precedente) ai 137.376 del 2022 (+25,3%).
Fortemente decisive per quest’ultimo exploit l’incremento delle tratte migratorie che, dal 2012 al 2022, hanno permesso a 117.259 stranieri di trovare una nuova opportunità sull’arcipelago, con un picco segnato nel 2022 a fronte di 21.798 nuovi sbarchi. Sempre secondo le statistiche, nel 69% dei casi gli immigrati che hanno scelto Malta provenivano da Paesi extra-comunitari.
Al contempo si nota una crescita della popolazione maltese che, seppur in maniera moderata (+1,7%), sale a quota 404.675 individui, con l’età media degli abitanti che si attesta intorno ai 39 anni.
Un’impennata demografica che ha inevitabilmente portato ad un aumento della densità abitativa, passata dai 1.337 residenti per km² del 2012 ai 1.721 per km² del 2022, con numeri che si fanno ancor più significativi proprio nel distretto Northern Harbour che si conferma anche quello a maggiore densità dall’alto dei 7.019 residenti per km² che animano il suo territorio.
Nonostante l’aumento complessivo della popolazione, calano le nascite dell’arcipelago, come dimostrato dal tasso di fertilità totale sceso dall’1,43 del 2012 all’1,08 del 2022 e dalla diminuzione del tasso di natalità grezzo, indicativo del numero di nati vivi per 1.000 abitanti, mentre rimane stabile il tasso grezzo di mortalità.
Numeri che però parlano anche di un aumento dell’aspettativa di vita passato da 80,9 anni del 2012 agli 82,3 anni del 2022, trovando lo spunto dell’NSO che collega questo dato a un miglioramento dell’aspettativa di vita complessiva alla nascita, aumentata da 80,9 anni del 2012 agli 82,3 del 2022.
Alla stessa maniera è aumentata anche l’aspettativa di vita totale a 65 anni, un indice utilizzato dagli esperti per esprimere il numero medio di primavere che restano da vivere ai soggetti di una specifica età, passati dai 19,4 anni del 2012 ai 20,5 del 2022, con le donne di questo range che si confermano “maggiormente longeve” rispetto ai corrispettivi maschili, anche se il divario si è leggermente ridotto col passare degli anni.