Più di un maltese su tre afferma di subire regolarmente gli effetti di inquinamento, sporcizia e altri disagi ambientali nel proprio quartiere, segnando così il dato più alto registrato tra tutti i Paesi dell’Unione Europea.
A rivelarlo è l’indagine EU-SILC, condotta da Eurostat, che monitora ogni anno le condizioni di vita negli Stati membri sulla base delle risposte fornite da migliaia di cittadini a un questionario standardizzato, in questo caso relativo al 2023.
A fronte di una media europea del 12,2%, oltre un terzo dei maltesi (34,7 %) segnala disagi ambientali nel proprio contesto urbano. Seguono con distacco Grecia (20,5%) Germania (16,8 %) e Francia (16 %) mentre in fondo alla classifica troviamo Croazia (4,2 %), Svezia (5 %) e Slovacchia (5,8 %). Il legame tra la percezione del degrado e il grado di urbanizzazione è netto: appena il 6,8 % dei residenti in aree rurali avverte disagi, mentre la quota schizza al 17,2 % nelle città.
Malta si colloca stabilmente al vertice di questa classifica fin dal suo ingresso nell’UE nel 2004. La quota nazionale è rimasta costantemente superiore al 30 % per quasi vent’anni, con picchi intorno al 40 % tra il 2010 e il 2013, e un minimo storico del 26,5 % nel 2017. Da allora la curva è risalita, e oggi risulta la più alta dell’ultimo decennio.
Secondo Eurostat, le cause vanno ricercate in un mix di fattori strutturali: emissioni ancora elevate, scarsa qualità dell’aria nei centri urbani, aumento dei consumi energetici, traffico fuori controllo e gestione inefficace dei rifiuti. Per rimanere in tema, pochi mesi fa avevamo raccontato lo scontro tra un cittadino di Birzebbugia per i rifiuti sotto casa che arrivavano a invadere lo spazio riservato ai portatori di handicap, e prima ancora i disagi sperimentati da un residente di Bugibba.
Contestualmente, Malta ha però registrato il calo trimestrale più marcato di emissioni nell’intera UE: nel primo trimestre del 2025, le emissioni di gas serra sono scese del 6,2 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, questo dato positivo rischia di trasformarsi in una “Vittoria di Pirro”, con il Paese che fatica ancora a ridurre l’impatto ambientale legato all’espansione urbana.
Non solo l’arcipelago continua a registrare la più alta percezione di inquinamento domestico, ma è anche tra i soli sette Stati membri in cui oltre il 15 % della popolazione segnala un impatto ambientale negativo nella vita di tutti i giorni.
(immagine di archivio, credits: Paolo Filangeri)
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