La presidente del Parlamento europeo ed eurodeputata maltese Roberta Metsola è stata insignita del titolo di “Eurodeputata più influente” degli ultimi cinque anni dall’EU Matrix, un’organizzazione che monitora e valuta l’attività dei membri del PE nella politica europea attraverso diversi parametri, tra cui la partecipazione alle attività parlamentari, l’efficacia nella negoziazione, rete politica e l’impatto delle iniziative proposte.
Tra i criteri che hanno “pesato” sulla vittoria a pieni voti di Metsola, alla guida del PE dal gennaio 2022, spiccano la leadership nella lotta al rafforzamento della democrazia, della libertà dei media e del pluralismo nell’Unione Europea.
Il secondo posto della classifica, con un punteggio di 93.8%, lo guadagna Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo (PPE), il più grande e influente gruppo politico al Parlamento, mentre il terzo gradino è occupato da Iratxe García Pérez, presidente dell’alleanza progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D), con un punteggio di 82.9%.
Se la delegazione tedesca è risultata complessivamente la più influente in assoluto, anche in proporzione alle sue dimensioni, a far male sono gli italiani che, malgrado l’ampio schieramento di eurodeputati, non riescono a guadagnare posizioni di rilievo nella lista generale, se non qualche piazzamento degno di nota in settori specifici come quello energetico, dell’agroalimentare, della migrazione, del digitale e della salute.
Tuttavia, tornando alla classifica globale, in totale solo quattro eurodeputati italiani sono riusciti a entrare nella top 100, il primo dei quali si è posizionato solamente al 45esimo posto.
Questo, secondo il report, è dovuto al fatto che «molti di loro appartengono al campo non iscritti (come il Movimento 5 Stelle), o al gruppo ID (come la Lega) che è piuttosto isolato nel Parlamento europeo».
La situazione potrebbe però cambiare alle prossime elezioni, «poiché il partito della Premier Giorgia Meloni appartiene ai Conservatori e riformisti (ECR), un gruppo leggermente più influente rispetto all’ID. Ciò dipenderà anche dalla misura in cui l’ECR sarà in grado di cooperare con il PPE nel prossimo mandato europeo». Lo studio evidenzia però che «gli sforzi di Meloni potrebbero essere vanificati dalle tensioni tra il PPE e Diritto e Giustizia polacco, nonché Fidesz (nel caso in cui venissero accettati nell’ECR)».
Diversa la situazione per Malta e altri piccoli Paesi come Lussemburgo e Portogallo che, malgrado la loro ridotta presenza nell’europarlamento, sono riusciti a “portare in alto” i propri rappresentanti.
Attraverso un comunicato, il Partito Nazionalista si è congratulato con Metsola dichiarando che «si tratta di un lodevole riconoscimento per l’eurodeputato del PN al quale due anni fa è stata affidata la guida del Parlamento europeo», evidenziando che a “far bene” è stato anche un altro membro del partito, David Casa, classificatosi nella top 20 della categoria per le politiche sociali.
«Il gruppo del Partito Popolare Europeo, di cui fanno parte gli eurodeputati del Partito Nazionalista, era considerato il gruppo politico più influente nelle istituzioni europee» si legge nella nota del PN, che si conclude con un messaggio di apprezzamento da parte del leader Bernard Grech verso Metsola e Casa, «per gli attestati di successo ottenuti, a conferma del duro lavoro del Partito nazionalista svolto a tutti i livelli».