Non servono poteri straordinari o armature fantascientifiche per diventare “supereroi” nella vita di tutti i giorni e, a dimostrarlo, ci ha pensato Iseo Pavanello, celebrato anche dal National Blood Transfusion Service, per aver siglato il record nazionale di donazioni di sangue (150 in tutto).
«Dono volentieri e con tutto il cuore a chi ne ha bisogno senza alcuna distinzione di nazionalità, religione o colore della pelle»: così si è raccontato il connazionale 69enne ai microfoni del Corriere di Malta.
Quello siglato da Pavanello rappresenta un traguardo di tutto rispetto anche per gli standard degli altri Paesi europei, alcuni dei quali prevedono una retribuzione per i donatori, a differenza di Malta dove sono del tutto volontarie, e dove la legge non riconosce neanche il diritto ad ottenere uno speciale permesso lavorativo.
Burocrazia a parte, rimangono svariate le modalità per donare sangue a Malta: presentandosi su appuntamento al Centro Donazioni di Gwardamangia o a Gozo presso il Xewkija Berga (domenica o martedì), oppure sul camion itinerante che ogni domenica e nei giorni festivi viaggia attraverso le cittadine dell’arcipelago.
Un piccolo gesto che, però, potrebbe salvare la vita di molti malati che necessitano di sangue, come ci fa sapere Caroline Cassar di NBTS:
«È come regalare un organo vivo. Senza donazioni di sangue regolari i nostri pazienti non sarebbero in grado di vivere una vita normale. Anzi, in alcuni casi le trasfusioni salvano letteralmente la vita»
Una scelta di forte altruismo sottolineata anche dalla campagna “Super Donor”, lanciata da NBTS per raccogliere donatori e veicolare il messaggio che un’azione tanto semplice sia in realtà paragonabile alle gesta dei nostri personaggi dei fumetti preferiti.
Una scelta di forte altruismo sottolineata anche dalla campagna “Super Donatori”, lanciata da NBTS per raccogliere adesioni e veicolare il messaggio che un’azione tanto semplice sia in realtà paragonabile alle gesta degli eroi dei fumetti che hanno il “potere” di salvare delle vite. Cassar ci spiega: «Stiamo rinnovando i criteri di selezione dei donatori per attirare anche le persone che prima non potevano donare. Vogliamo anche offrire trasporto gratuito e più test per i pazienti».
E di vite Pavanello potrebbe averne salvate davvero tante grazie al record raggiunto dopo essersi trasferito “per amore” da Mestre a Malta all’età di 28 anni, abbandonando il lavoro nell’antiterrorismo per iniziare un nuovo capitolo come elettricista.
«Mi sono ambientato bene e tutti sono stati amichevoli con me» tanto che «mi sento sia italiano che maltese» ci svela il connazionale, raccontandoci la “prima volta” in cui ha pensato di poter donare il sangue, dopo aver visto un cartello dei Cavalieri di Malta a Floriana:
«Pensavo ci sarei andato una volta sola e, invece, sono 40 anni che ogni tre mesi, se la salute me lo permette, vado a donare il sangue. Così con 150 donazioni ho realizzato il record nazionale»
Donazione, però, fa rima anche con prevenzione. E Pavanello ha voluto rimarcare come donare il sangue sia utile anche per ottenere un monitoraggio gratuito della propria salute:
«Grazie alle donazioni i medici mi hanno sempre tenuto sotto controllo. A quasi settant’anni non so come siano fatti gli ospedali e ogni anno non mi prendo più di 3 giorni di malattia»
L’altruismo di Pavanello è stato riconosciuto e premiato anche dall’ex Presidente della Repubblica Marie Louise Coleiro Preca. Un’onorificenza definita dal 69enne come il «premio di una vita», e accompagnata dal sentito ringraziamento dell’ex capo di Stato:
«Sei un caso unico, neanche i maltesi hanno fatto quello che hai realizzato tu»
Sebbene l’intenzione dell’NBTS sia quella di rivedere i paletti per le donazioni, per via dell’età tra un anno e mezzo Pavanello potrebbe non poter avere più far parte della lista dei donatori, pertanto ha ventilato l’ipotesi di coinvolgere i parlamentari, «visto che sono d’esempio per la comunità».
L’iniziativa potrebbe aiutare ancora di più il messaggio veicolato dall’NBTS grazie al supporto del Ministero della Salute, degli altri enti governativi e degli sponsor che credono e aiutano il servizio nazionale dei donatori di sangue a seguire la missione presentata ai nostri microfoni da Cassar: «Continuare a costruire il rapporto professionale con tutti questi enti e con i nostri preziosi donatori per il beneficio dei nostri pazienti».
Una vocazione condivisa con gli eroi di ogni giorno come Iseo Pavanello che in chiusura d’intervista è tornato simpaticamente sul record: «adesso me lo godo, ma sarei veramente felice se qualcuno lo superasse».