Nonostante diversi mesi di accuse da parte del Partito Nazionalista, e nonostante sia stata registrata l’affluenza alle urne più bassa degli ultimi sei decenni (85,5%), il Partito Laburista si è assicurato un terzo mandato al governo. A poco sono serviti gli ingenti investimenti di Bernard Grech nelle campagne politiche digitali con il Premier, Robert Abela, che è riuscito a trionfare nelle preferenze degli elettori.
Tra le tematiche per le quali si attende una presa di posizione del governo, infatti, vi è la problematica denunciata da una segnalazione del nostro lettore, Francesco Pagano, che ci scrive per mettere in evidenza il disagio che stanno provando nelle ultime settimane le agenzie linguistiche ed i Tour Operator nell’affrontare le prenotazioni estive di centinaia di studenti in cerca di un’esperienza-studio a Malta, che devono necessariamente scontrarsi con le rigide restrizioni in contrasto alla pandemia da Covid-19.
Infatti, nonostante il neo eletto Abela (al suo mandato bis) abbia a più riprese esternato la volontà di rimuovere gli ultimi vincoli persistenti per garantire il libero passaggio dei viaggiatori, ancora nulla è stato definito, con il risultato di totale incertezza che si ripercuote sugli operatori di questo settore. Nelle seguenti righe vi riportiamo la denuncia del nostro lettore:
«Abbiamo un grosso problema con le regole di ingresso di Malta che differiscono di molto da quelle previste dalla legislazione italiana e comunitaria. Infatti, Malta non accetta come requisito d’ingresso la negativizzazione dal Covid avvenuta tramite guarigione (a differenza di tutti gli altri Paesi europei) e, pertanto, risulta in contrasto con la legislazione del Belpaese che prevede che la dose di richiamo possa essere effettuata solamente a 120 giorni dopo aver contratto il virus».
Questa discordanza normativa si traduce con un’enorme difficoltà organizzativa per questo settore che, in questo momento, assiste inerme alla cancellazione di diverse prenotazioni per questa tipologia di viaggi che rappresentano per molti giovani un’opportunità formativa di grande spessore, oltre ad un ingente introito economico per le casse del settore turistico maltese. Così continua la lettera recapitata da Francesco Pagano in redazione:
«Per questa ragione, a molti studenti in possesso della seconda dose e che hanno contratto il Covid in passato (o che potrebbero risultare positivi nelle settimane precedenti alla partenza) sarà quindi proibito sbarcare a Malta senza sostenere la quarantena, in quanto Valletta non accetta il loro certificato di ‘avvenuta guarigione’. Questi giovani non potranno fare la terza dose perché la legge italiana vieta la somministrazione prima dei 120 giorni dalla negativizzazione unendosi, di fatto, alla categoria alla quale appartengono coloro che non sono riusciti a programmare per tempo il richiamo vaccinale costringendoli, in entrambi i casi, ad annullare il viaggio per Malta».
Grazie al suo carattere multiculturale Malta è una delle Nazioni che fa di questo business un cavallo di battaglia per il settore turistico, ospitando negli anni migliaia di studenti in cerca di un’esperienza formativa all’estero.
Il lettore si è affidato alla nostra testata per mettere in risalto questa problematica offrendo, inoltre, alcune potenziali soluzioni per migliorare il flusso di viaggiatori verso la Repubblica maltese:
«Richiediamo maggiore flessibilità verso gli studenti guariti che non possono ottenere la dose booster prima dei 120 giorni come previsto dalla legge italiana. In alternativa, potrebbe essere vantaggioso permettere il passaggio agli studenti bi-vaccinati con un certificato medico che attesti l’impossibilità di sottoporsi alla terza dose o a coloro che si sottopongono a un tampone PCR ottenendo un risultato negativo nel corso delle 72 ore precedenti alla partenza».
La lettera si conclude con un ringraziamento del nostro lettore per gli sforzi nel combattere questo nemico invisibile richiedendo, però, una maggior attenzione verso questi settori che sembrano enormemente discriminati da queste regole che, a livello globale, sembrano sempre più direzionate verso un progressivo allentamento delle misure:
«Comprendiamo e siamo orgogliosi degli sforzi compiuti dalle autorità e dagli operatori sanitari per cercare di contenere la pandemia ma, in vista del generale allentamento delle restrizioni in tutta Europa (compresa Malta), non è possibile mantenere misure così discriminatorie verso quelle persone che hanno completato il ciclo di vaccinazione primaria e secondaria e che hanno come unica colpa quella di aver contratto il Covid nell’ultimo periodo.
Per fortuna la pandemia sta volgendo al termine, ma sembra che alcuni settori come quello del turismo, delle scuole linguistiche e di tutti i partner che ne fanno parte (come hotel e ristoranti) siano ancora penalizzati da queste regole, che impediscono una meritata e decisa ripartenza».
Cogliamo l’occasione per ringraziare Francesco Pagano di averci riportato il polso di un settore trainante per Malta e che, allo stato attuale delle cose, richiede urgentemente un cambiamento in grado di favorire il ritorno di migliaia di studenti sul territorio maltese già a partire da questa estate.
Infine, adesso che le elezioni hanno fornito il loro verdetto definitivo, aspettiamo con forte interesse le prossime mosse del Premier Abela, chiamato a favorire la ripartenza di un’economia decisamente atrofizzata dai due anni di pandemia e dai recenti sviluppi internazionali, in quanto siamo sicuri che la ripartenza debba necessariamente avvenire da settori trainanti per l’economia maltese.
Il Corriere di Malta è felice di dar voce a tutti coloro che volessero condividere le proprie segnalazioni contattando la redazione all’indirizzo email: [email protected]