Edificata al centro della nuova città di La Valletta, la Concattedrale di San Giovanni venne eretta nel 1573 ed ultimata dopo soli cinque anni per volontà del Gran Maestro dei Cavalieri dell’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, i quali arricchirono la cattedrale in perfetto stile barocco.
Nonostante il saccheggio operato da Napoleone a fine ‘700, la Concattedrale fu dichiarata seconda arcidiocesi, dopo il tempio ufficiale di San Paolo a Mdina.
L’esterno, in perfetto stile barocco, si presenta in una chiara simmetria: la facciata è incorniciata da due torri campanarie, sovrastate da cupole e da due bifore speculari. L’ingresso, con colonne in ordine tuscanico, sorregge una nicchia ad arco, ed all’interno di quello stesso spazio si era soliti presentare il Gran Maestro neo-eletto all’ordine dei Cavalieri. L’intento era quello di richiamare la struttura della cattedrale al rigore architettonico di una fortezza, paragonabile quindi al Forte Sant’Elmo, poco distante, e rappresentativa quindi dell’essenzialità dell’Ordine.
In totale contrasto si presentano le tre navate, ornate in stile barocco e disposte su una pianta a croce latina. Gli interni furono difatti ridecorati verso il XVII secolo su commissione del Gran Maestro Cotoner, inaugurando così la nuova stagione dell’alto barocco anche a Malta.
La navata centrale, sovrastata da una lunghissima volta a botte, è interamente affrescata da Mattia Preti, proponendo un vero exemplum di arte barocca insieme alla ricchezza degli ori e degli stucchi delle otto cappelle laterali. Ogni cappella, racchiude una propria narrazione sulle otto lingue dell’Ordine; lo stesso Preti fu autore di numerose tele poste all’interno di queste cappelle.
La ricchezza e la fastosità dell’ambiente non sono solo ammirabili alzando lo sguardo, ma anche sul piano di calpestio, caratterizzato da un’infinità di lastre tombali dei precedenti cavalieri (circa 400), le quali creano un mosaico marmoreo unico, caratterizzato da una geometria di stemmi araldici. Il tutto confluisce verso il cuore della cattedrale: il coro, impreziosito da un maestoso gruppo scultoreo che rievoca il Battesimo di Cristo, su modello della scuola del Bernini.
Ma il vero “tesoro” di trova custodito all’interno dell’oratorio, adibito a suo tempo per il solo culto privato. Trovarsi di fronte al La Decollazione di San Giovanni Battista di Caravaggio (unica tela autografata da Michelangelo Merisi) porta ad una contemplazione unica, capace di mettere in secondo piano tutta la ricchezza dell’ornamento barocco che la circonda.