È stato trattenuto in custodia cautelare Adam Samake, 38 anni, originario della Costa d’Avorio e residente a Santa Venera, dopo essere comparso davanti al giudice con diverse accuse a suo carico, tra cui violazione dell’ordine pubblico, minacce e insulti rivolti a 12 agenti di polizia e a un ispettore, oltre a danni volontari a un veicolo.
L’udienza è stata caratterizzata da continui momenti di tensione e interruzioni da parte dell’imputato. Samake ha infatti dichiarato fin dall’inizio di voler rappresentare sé stesso, sostenendo che l’avvocato assegnatogli dal tribunale non era qualificato e arrivando a contestare anche la legittimità dello stesso magistrato che, sempre a suo dire, “non lo stava ascoltando”, affermando inoltre: «Io sono il Bob Marley di Malta».
La Corte lo ha più volte richiamato all’ordine, avvertendolo che avrebbe potuto essere espulso dall’aula e che il processo sarebbe proseguito anche in sua assenza, ma l’uomo ha continuato a proclamare la propria innocenza, definendo la sua detenzione come «un crimine contro l’umanità» e chiedendo se a Malta esistessero ancora la democrazia e i diritti umani.
Nonostante l’insistenza dell’imputato nel voler rifiutare la rappresentanza legale, l’avvocato d’ufficio ha chiesto formalmente il rilascio su cauzione del suo assistito scontrandosi con il muro della procura che si è opposta con decisione alla richiesta di rilascio, sottolineando che l’uomo non ha fornito prove di impiego né dimostrato alcun legame stabile con Malta. Inoltre, è stato sottolineato che già in passato Samake era stato coinvolto in un caso simile, alimentando i timori di eventuali violazioni delle condizioni imposte dalla Corte.
Il tribunale ha infine deciso di negare la libertà su cauzione al 38enne che rimarrà quindi in custodia cautelare in carcere in attesa di ulteriori sviluppi sul caso.
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