Avanza a ritmo sostenuto il progetto del secondo elettrodotto Malta-Sicilia, l’infrastruttura conosciuta come IC2 che andrà a rafforzare la sicurezza energetica del Paese contribuendo agli obiettivi di decarbonizzazione.
Una delegazione guidata dal ministro dell’Energia Miriam Dalli e dal ministro dei Fondi europei Stefan Zrinzo Azzopardi ha visitato nei giorni scorsi i cantieri a Ragusa, dove sono in corso i lavori di scavo e di posa dei cavi.

Il collegamento, lungo 122 chilometri di cui 99 sottomarini, sarà in grado di trasportare 225 MW di corrente alternata ad alta tensione. Con un investimento complessivo stimato in 300 milioni di euro, cofinanziato per oltre la metà dall’UE tramite il Programma FESR 2021–2027, l’opera raddoppierà la capacità di connessione elettrica di Malta con la rete europea, garantendo maggiore stabilità e minore dipendenza dalle fonti fossili.
Il nuovo elettrodotto non ha solo un valore infrastrutturale, ma rappresenta un tassello fondamentale della strategia nazionale per la decarbonizzazione. Secondo quanto riferito dal Ministero, stando all’analisi costi-benefici, il progetto consentirà una riduzione stimata di 13,5 milioni di tonnellate di CO2, favorendo l’integrazione delle energie rinnovabili locali, compreso il futuro parco eolico offshore da 300 MW e i sistemi di accumulo a batterie (BESS).
«Questo progetto – ha sottolineato Dalli – è parte integrante della nostra strategia a lungo termine per un futuro energetico più pulito e stabile. Garantirà ai cittadini e alle imprese un sistema più efficiente, integrando meglio le fonti rinnovabili locali e accompagnando Malta verso gli obiettivi di neutralità climatica al 2050».
Zrinzo Azzopardi ha ricordato come si tratti della più grande operazione finanziata dal Fondo europeo di sviluppo regionale nel Paese: «Non si tratta solo di infrastruttura, ma di sicurezza, resilienza e sostenibilità. Insieme ai nostri partner europei stiamo trasformando una visione in realtà».
Dal canto suo, il presidente di Interconnect Malta, Godwin Agius, ha definito l’opera «un’impresa tecnologica di grande portata, che avvicina Malta agli obiettivi climatici e a una qualità di vita migliore per tutti i cittadini».
Intanto, a Malta proseguono i lavori presso la stazione di Maghtab, dove è già stato completato il canale sotterraneo per l’installazione dei cavi, mentre a Ragusa è in corso la predisposizione per l’arrivo di un nuovo trasformatore e di un reattore. Parallelamente, procede la produzione dei cavi onshore e offshore che collegheranno le due sponde del Mediterraneo.
(cover photo credits: Interconnect Malta)
Il Corriere di Malta è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato