Nuovi dettagli sono emersi in tribunale nel procedimento a carico di Satoshi Okaruma, cittadino giapponese di 31 anni, reo confesso di aver brutalmente ucciso, maltrattato e torturato diversi gatti in varie località del Paese la scorsa estate, con particolare concentrazione nell’area di Sliema.
È stato arrestato il 1° agosto dopo giorni di caccia all’uomo, grazie alle numerose segnalazioni fornite dai cittadini e all’analisi delle telecamere di sicurezza. Al momento del fermo gli agenti – uno dei quali rimasto lievemente ferito – hanno trovato guanti in lattice, cibo per gatti e vestiti compatibili con quelli immortalati nei video delle aggressioni.
Durante l’ultima udienza è stato riferito che l’imputato, nel corso degli interrogatori e delle valutazioni dell’ufficiale di sorveglianza, ha paragonato i gatti a «donne interessate solo ai soldi», sostenendo che «si lasciano avvicinare soltanto se c’è cibo, proprio come alcune donne che si concedono solo se l’uomo ha denaro».
In precedenza, Satoshi aveva anche affermato che gli scatti d’ira che innescavano le spirali di violenza, esplodevano quando gli animali tentavano di graffiarlo o morderlo mentre dava loro da mangiare, ma secondo le ricostruzioni emerse in aula vi sarebbero episodi di crudeltà gratuita, come l’aver strattonato un gatto addormentato afferrandolo per la coda.
Inoltre, nel corso dei vari colloqui, l’imputato pare aver fornito versioni contrastanti sul suo passato, descrivendo prima un’infanzia serena, salvo poi dichiarare in un secondo momento di aver subito abusi verbali da parte del padre ed una forte pressione accademica imposta dalla famiglia.
In attesa della sentenza che sarà pronunciata il prossimo 14 ottobre, l’accusa ha chiesto che ad Okaruma venga inflitta la pena massima prevista dalle leggi locali per i reati contestati, ovvero due anni di reclusione effettiva, con successiva espulsione immediata dal Paese.
La difesa ha invece insistito sul fatto che l’uomo soffra di gravi problemi psicologici causati dai citati traumi familiari, e che il carcere non rappresenti una soluzione adeguata. Per queste ragioni, ha chiesto quindi una condanna con pena sospesa, una multa e un’ordinanza che imponga al 31enne di sottoporsi ad un trattamento terapeutico.
(photo credits, da sinistra: Facebook / Romina Frendo; Net News)
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