Prenderanno il via alla fine di ottobre i lavori di riqualificazione del lungomare di Ta’ Xbiex, un intervento che si estenderà per più di un chilometro e che mira a trasformare uno dei tratti costieri più frequentati della zona in uno spazio pubblico moderno, accessibile e sostenibile. Il progetto è coordinato dalla Grand Harbour Regeneration Corporation (GHRC) sotto la supervisione del Ministero dell’Ambiente, dell’Energia e della Pulizia Pubblica.
L’iniziativa prevede il rifacimento del lungomare e dell’area del molo, con particolare attenzione alla pavimentazione, alla sicurezza e all’illuminazione. Verranno installati nuovi sistemi idrici e impianti di illuminazione stradale, con cablaggi interrati per ridurre l’impatto visivo e preservare l’armonia del paesaggio.
Per garantire continuità estetica con il vicino tratto di Msida, il Ministero afferma che saranno utilizzati materiali di alta qualità come pietra lavica e porfido, scelti per la loro resistenza agli agenti atmosferici. Il progetto include anche un percorso verde dedicato alla mobilità sostenibile, con l’obiettivo di incentivare spostamenti a piedi o in bici lungo la costa.

«Questo intervento risponde alle esigenze quotidiane della comunità e alla nostra visione di spazi pubblici accessibili, inclusivi e sostenibili», ha dichiarato il ministro Miriam Dalli, sottolineando come la riqualificazione punti a coniugare funzionalità ed estetica.
Il Ceo della GHRC, Gino Cauchi, ha evidenziato che l’intervento rientra in una strategia più ampia legata ad interventi analoghi già completati a Pietà e Msida: «Una volta terminato, l’intero tratto costiero da Sa Maison oltre Ta’ Xbiex avrà un volto completamente rinnovato. Non mancheranno le sfide, soprattutto in un’area commercialmente attiva, ma il dialogo con il Consiglio locale sarà fondamentale per garantire un progetto di qualità per residenti e visitatori».
Tra le opere infrastrutturali previste figurano anche l’aggiornamento del sistema di gestione delle acque piovane e interventi coordinati con le autorità competenti per minimizzare l’impatto sui servizi esistenti.
(photo credits: DOI / Ministero dell’Ambiente e dell’Energia)
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