Il presidente della Repubblica Myriam Spiteri Debono ha confermato la decisione del Malta Community Chest Fund di rifiutare la “generosa” donazione del colosso di exchange di criptovalute Binance, oggi arrivata a quasi 39 milioni di dollari. L’MCCF, che sostiene ogni anno centinaia di pazienti e famiglie in difficoltà, ha spiegato la scelta citando «gravi rischi reputazionali» e la necessità di preservare la propria integrità.
La donazione risaliva al 2018, quando la fondazione filantropica di Binance, all’epoca accolta a Malta nel pieno del progetto “blockchain island”, aveva promesso circa 200.000 dollari in moneta digitale per finanziare le cure oncologiche dei pazienti dell’arcipelago. Negli anni successivi, però, il valore delle criptovalute è cresciuto vertiginosamente, trasformando l’impegno in una somma a sei zeri.
Le trattative si sono arenate sul metodo di erogazione: la società voleva che i fondi fossero inviati direttamente ai portafogli digitali dei pazienti, mentre l’MCCF si è opposto per ragioni di tutela dei dati sensibili e di tracciabilità delle donazioni. Dopo una lunga disputa legale, le parti hanno raggiunto un accordo extragiudiziale che ha sancito il ritiro della proposta.
Intervenendo sulla vicenda, il capo di Stato ha difeso la decisione del consiglio dell’MCCF, sottolineando che l’ente «ha il dovere di proteggere la propria reputazione» e che accettare somme di dubbia provenienza sarebbe stato «un torto verso i donatori che agiscono in buona fede», definendo inoltre l’offerta di Binance «una donazione fittizia» e ribadendo che un simile contributo «non può essere subordinato a condizioni che scavalcano le consuete procedure del fondo».
Una scelta che ha diviso opposizione e maggioranza, a partire dal primo ministro Robert Abela che ha espresso disappunto, invitando l’MCCF a riconsiderare la decisione e confermando, in un’intervista al Times of Malta, di essere in contatto con Binance «per fare tutto il possibile affinché quei 39 milioni arrivino a Malta e vengano destinati ai pazienti che ne hanno bisogno». «Non dovremmo essere più puritani del necessario», aveva già dichiarato nei giorni scorsi il Premier, sostenendo che i sistemi di controllo antiriciclaggio del Paese sarebbero sufficienti a garantire la trasparenza dell’operazione.
A sostegno della linea di Spiteri Debono si è invece schierato il ministro delle Finanze Clyde Caruana, che ha lodato la scelta di rigore, criticando i vincoli imposti da Binance: «o si dona o non si dona, non si può girarci intorno». Altri esponenti del Partito Laburista e il leader dell’opposizione Alex Borg hanno invece espresso apertura alla donazione, condividendo la posizione del Premier.
Anche diversi analisti ed esponenti della società civile hanno appoggiato la linea del presidente, ricordando che l’azienda di criptovalute cinese è al centro di pesanti controversie internazionali. Nel 2023 patteggiò una sanzione complessiva di 4,3 miliardi di dollari con le autorità statunitensi per violazioni delle norme antiriciclaggio, mentre il fondatore Changpeng Zhao ha scontato quattro mesi di reclusione dopo essersi dichiarato colpevole di violazione della legge sul segreto bancario.
(immagine di archivio, credits: Facebook / Robert Abela)
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